venerdì 24 febbraio 2017

PISCINA COMUNALE: UNA SPESA DI 6,5 MILIONI DA RECUPERARE IN 541 ANNI


Esprimiamo soddisfazione nell’apprendere che l’Assessore allo sport continua nella sua opera di riordino delle pratiche controverse ereditate e legate alla piscina comunale di Assemini. Auspichiamo che l’indirizzo politico dell’Assessore Mostallino possa porre la parola “fine” agli innumerevoli errori che hanno riguardato la realizzazione e la concessione dell’impianto, avvenuta persino senza contratto.

La piscina comunale di Assemini è un errore politico, perché è stata realizzata approfittando del potere pubblico sulla proprietà privata; perché è sorta quando il mercato era già saturo; perché sovradimensionata rispetto alla potenziale produttività; perché è costata a noi cittadini ben 6,5 milioni di euro a fronte di un canone annuo di locazione iniziale pari a 25 mila euro, poi ridotto a 12 mila. Nessuna persona responsabile, con i propri soldi, avrebbe investito 6,5 milioni di euro per recuperarli (senza tenere conto delle opere di straordinaria amministrazione) in 260 anni o 541 se si considera la riduzione del canone. Un fatto di assoluta gravità che dimostra quanto certe scelte del passato non siano state in grado di rispettare i più banali elementi di efficienza della spesa e di rispetto per i sacrifici dei contribuenti.

Il Comune di Assemini non può continuare a subire un peso burocratico ed economico senza fine. Così come i cittadini non possono essere ulteriormente vessati per compensare gli obbrobri politici di una cultura della spesa pubblica facile e disinvolta. Perciò, ribadiamo l’esigenza di valutare la cessione in vendita dell’impianto, lasciando che lo stesso possa essere indirizzato verso la naturale gestione privata secondo i principi della funzionalità gestionale e dell’economicità d’impresa. 


lunedì 20 febbraio 2017

Campo di calcio abbandonato e in preda ai vandali


Ad Assemini cambiano le amministrazioni, ma il destino del campo di calcio di via Oslo sembra segnato. Un mare di denaro pubblico per poi continuare a lasciarlo nel degrado ed in balia dei vandali. Intanto, il Comune pensa a nuove opere pubbliche dimenticando di salvaguardare il patrimonio esistente.

Il campo era stato concesso in uso ad una società sportiva poi ritiratasi. Da allora è rimasto incustodito. Nel 2011, l’amministrazione comunale, investe altri 90 mila euro per il rifacimento del tappeto sintetico. Nonostante questo, il campo rimane nuovamente in preda ai vandali e nel più totale degrado. Recinzione divelta, erbacce, immondizia ed edifici aperti alla mercé di tutti. Ora vi è da domandarsi quale altra scusa potrà essere avanzata per giustificare la cronica superficialità con cui vengono gestite le imposte e le tasse pagate con sacrificio dai cittadini.

Invitiamo il Comune ad intervenire sigillando da subito gli accessi degli edifici e del campo. Inoltre, di procedere all’affidamento della struttura in modo da garantirne il recupero, la fruibilità e la conservazione. 

sabato 11 febbraio 2017

Bullismo, superiamo le contraddizioni. Ecco la nostra proposta al Sindaco



Già in altre occasioni abbiamo condiviso la preoccupazione sull’articolato fenomeno del bullismo e sul bisogno di assicurare politiche attive per contrastarlo e prevenirlo. Ferme restando le competenze della Giunta e del Consiglio comunale, riteniamo necessario uno sforzo comune per passare dalla necessaria teoria all’utilità dei fatti. Il Sindaco investa in un servizio fondamentale per la comunità.

Abbiamo ricevuto il messaggio con cui l’attuale Amministrazione ci informava di non avere bisogno dei nostri suggerimenti. Ne prendiamo atto con rispetto, ringraziamo per la premura, ma preferiamo continuare a percorrere la strada intrapresa, lasciando a loro il diritto legittimo di valutare se tenere conto o meno delle nostre proposte o denunce. Tutto ciò premesso, nel prendere atto della complessa piaga del bullismo e dell’esigenza di formare principalmente le nuove generazioni alla riscoperta dei valori del rispetto, proponiamo al Sindaco di valutare l’esigenza e la possibilità di costruire una Istituzione Sociale per monitorare e reagire attivamente ai fenomeni del sopruso e della prevaricazione. Un centro attivo e permanente che aggreghi le Forze dell’ordine, le Politiche sociali, le Dirigenze e le Rappresentanze scolastiche. Uno strumento dotato di una figura professionale specifica che possa elaborare e studiare dati nonché informazioni specifiche per trasformare la teoria e la volontà in fatti. Un collettivo che, facendo sistema, possa affermare un percorso di unità costruttiva attorno a questo grande e attuale tema, che non risparmia nemmeno gli adulti.

Nel ritenere che molti aspetti della vita comune possano essere gestiti dall’Amministrazione comunale solo con l’apporto costruttivo del tessuto sociale di cui è espressione diretta, invitiamo il Sindaco a superare gli apparenti personalismi e ad accettare che le diverse visoni assumano la valenza di ricchezza sociale e democratica.   

martedì 7 febbraio 2017

Palme trascurate, pericolo per i passanti


Le palme di Corso Africa non vengono sottoposte alla necessaria manutenzione, causando la continua caduta di foglie secche in strada e mettendo in pericolo l’incolumità dei pedoni, dei ciclisti e degli automobilisti. Una fatto ancor più grave se consideriamo che il Comune spende regolarmente denaro pubblico per assicurare la corretta gestione e manutenzione del verde urbano. 
Basta una leggera pioggia per causare un potenziale danno, così come lo scirocco dei giorni scorsi. Il risultato è sempre lo stesso: foglie di palma in strada che fortunatamente non hanno causato incidenti. Un fatto che perdura, nonostante l’evidenza e gli impegni concordati tra Comune e Ditta appaltatrice che, oltre a comportare il pagamento di un canone periodico, prevede il rispetto di un piano operativo del servizio e una corrispondente azione di monitoraggio. Anche l’attuale amministrazione aveva promesso particolare impegno e attenzione nella cura e nella manutenzione del patrimonio anche vegetale e della sostenibilità ambientale. Impegno che, dopo quattro anni di amministrazione, non è stato evidentemente mantenuto. Anzi, è facile rilevare come lo sviluppo del verde urbano risalga tra l’anno 1997 ed il 2000 e che da allora gran parte di questo sia stato perso per scarsa cura e per eventi accidentali senza che sia mai stato compensato. 

Senza fronzoli, sarebbe opportuno che l’Esecutivo inizi a rispettare gli impegni programmatici e le risorse messe a disposizione dai contribuenti, onorando la funzione per cui sono stati eletti o nominati. Inoltre, a spiegare pubblicamente il motivo per cui tale disservizio rappresenti una costante e se corrisponde al vero che la manutenzione di tali palme non avviene da due anni.

sabato 4 febbraio 2017

Crepe e fossi nelle strade appena asfaltate. 500 mila euro in fumo?


Era il mese di ottobre del 2106 quando il Sindaco si complimentava con se stesso per aver avviato la sistemazione del manto stradale in alcune vie asseminesi. Lavori eseguiti dopo oltre tre anni dall’insediamento della giunta, ma sono bastate solo poche settimane per rendere vani tali lavori e con essi 500 mila euro di denaro pubblico. 
A distanza di qualche mese dal completamento dei lavori di bitumazione, le strade - pur essendo a bassa densità di traffico - presentano evidenti cedimenti sui bordi, nonché crepe e fossi nel corpo della carreggiata con tendenza ad ampliare. Un esempio per tutte: la via Piave nel tratto verso la Chiesa di San Pietro. Ai disagi creati dai lunghi e reiterati black out dell’illuminazione pubblica, alle precarie condizioni igienico-sanitarie e della segnaletica della rete viaria, all’impraticabilità dei marciapiedi, si aggiunge il rinnovato pericolo per i pedoni nel percorrere anche quelle vie. Fatti che tardano a trovare rimedio, ampliando la rete dei disservizi nonostante la crescita delle entrate tributarie. Un fatto grave che allontana Assemini dalle realtà urbane che stanno attuando modestamente forme concrete di mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità nonché efficienza della spesa pubblica. 

Invitiamo il Sindaco a disporre il monitoraggio delle 20 strade asfaltate per rilevarne le evidenti anomalie e provvedere al loro ripristino senza incidere ulteriormente sulle tasche dei cittadini.