sabato 29 aprile 2017

IN QUATTRO ANNI CANCELLATA ASSEMINI E LA SUA IDENTITÀ

ViviAssemini: «quattro anni di vuoto politico per cavalcare il malessere» 

Il futuro della nostra città è legato alla capacità di dare ad essa un’anima. Bisogna riscoprire e valorizzare l’identità e la specificità per favorire la crescita e lo sviluppo; per governare la globalizzazione. Non basta sentirsi sardi, bisogna trasformare il sentimento in coscienza; in stile di vita e di governo. Assemini è sempre più una città dormitorio abbandonata al destino. Il Sindaco non governa e la sua maggioranza non ha indirizzo politico. La sardità, per loro, è solo uno strumento. 

Il 28 aprile ricorreva “Sa die de sa Sardigna”, ma ad Assemini non si è tenuta alcuna iniziativa. Nemmeno una lettera agli studenti, troppo spesso ignari o un messaggio sul sito istituzionale. In questi quattro anni di governo la Sardegna e le sue difficoltà sono state solo strumentalizzate, senza trovare alcuna risposta pratica nelle competenze del Consiglio comunale, della Commissione cultura e della Giunta. Le poche iniziative che faticosamente erano state avviate in passato sono state cancellate. Chiuso lo Sportello Lingua Sarda ed il Centro pilota della ceramica; cancellata la rassegna del Folklore Internazionale. Non sono stati redatti i progetti sul bilinguismo, sulla toponomastica e sulla divulgazione della storia e delle tradizioni locali. Non è ancora stata formalmente tutelata e valorizzata la produzione, la promozione e la commercializzazione de Sa Panada; neanche della ceramica artistica. Nemmeno una proposta in ambito Città Metropolitana. Assemini è stata indirizzata nel vuoto e piegata agli interessi dei grandi gruppi economici. La classe dirigente si è mostrata inadeguata davanti alle sfide che i processi storici pongono al nostro livello di governo, rafforzando lo stesso sistema che contestano.
Non si può sostenere di amare la Sardegna ed al contempo infischiarsi della propria città. Non si può ancora sperare che le scelte verticistiche risolvano tutti i problemi. Perché, così facendo, si affievolisce la specificità locale e le sue risorse più intime, affermando nuove forme di centralismo utili solo ad alimentare la banalità delle personali ambizioni mediatiche preelettorali. 

lunedì 24 aprile 2017

ASSEMINI, PERICOLO PEDONI IN CORSO AFRICA

ViviAssemini: «liberate il passaggio pedonale» 


Pedoni in pericolo in Corso Africa. Da mesi l’unico passaggio pedonale della zona è sbarrato da uno dei tanti cantieri abbandonati dalla giunta Puddu. Chiediamo che si liberi l’accesso anche solo provvisoriamente, utilizzando gli strumenti reperibili facilmente sul mercato, a garanzia dell’incolumità dei passanti. 
Da diversi mesi, l’unico passaggio pedonale che unisce la via Corsica con la via Porto Torres, passando per il degradato “Parco del Legno”, è interrotto da una rete di protezione attorno ad uno scavo superficiale. Trattasi di una zona servita da diversi esercizi commerciali, di intrattenimento per bambini e cura per disabili. Un pericolo concreto per i numerosi passanti che quotidianamente si trovano ad attraversare Corso Africa, una delle principali ed insicure arterie stradali asseminesi. 

Considerando il drammatico immobilismo della giunta e le sue distrazioni, invitiamo la maggioranza consiliare ad andare oltre gli interminabili silenzi per dare senso alla loro funzione, sollecitando il ripristino delle normali condizioni di mobilità. 


giovedì 20 aprile 2017

ASSEMINI, QUATTRO ANNI DI LIVORE E CHIACCHIERE

ViviAssemini: «per Puddu conta solo “conquistare la Regione”» 


La giunta Puddu sta per compiere quattro anni. Ben oltre la media di 2 anni e sei mesi delle esperienze politiche precedenti. Con meno del 9% dei consensi degli aventi diritto al voto, l’attuale maggioranza si è chiusa in se stessa, rappresentando una ganascia settaria che tiene frenata ogni legittima aspettativa. Nel frattempo i drammi ed i disservizi sono cresciuti così come sono tramontate le speranze di una sostanziale rinascita. Nel frattempo, un numero crescente di cittadini guardano al domani con comprensibile rassegnazione. 
Forte con i deboli e debole con i forti, la giunta oligarchica del Sindaco Puddu rischia di rimanere nella storia di Assemini per aver espresso solo livore e chiacchiere. Da quattro anni il pressapochismo spadroneggia cercando di coprire gli evidenti insuccessi di una rivoluzione mancata. Non già nell’innovazione, ma anche nella gestione dell’ordinario. Degrado, insicurezza, storture amministrative, opacità, spreco e l’assenza di buona politica hanno fatto da propulsore di una giunta senza guida e persino irrispettosa dello spirito del Movimento 5 stelle. Assemini è una città ibernata, superata ai sui confini. Le opportunità rimangono nel cassetto, mentre la scadente propaganda ne ipoteca pesantemente il futuro. L’inno stonato è lo stesso di sempre: negare l’evidenza strumentalizzando il fanatismo. Un piano urbanistico superato anche nei presupposti, incompleto, anonimo, flessibile, reso inutile dalla mancanza di incentivi e strategie. Piste ciclabili incomplete ed in stato di abbandono. Crescita esponenziale di consulenze. Violazione dei regolamenti. Costantemente sotto schiaffo dalle autorità di controllo. Noleggio bici fallita sul nascere. Cantieri dissipatori di risorse pubbliche fermi o in costante rimodulazione. Deterioramento del verde pubblico e dei servizi, compresi quelli Cimiteriali. Area cani ridotta in latrina. Aumento dei tributi e delle imposte. Politiche sociali trasformate in bancomat, senza alcuna attenzione per le famiglie, i giovani e gli anziani. Nessuna politica di valorizzazione delle opportunità e dello sport, specie “minori”. Nessuna progetto della mobilità, ma nuove barriere architettoniche. Nessuna traiettoria di sviluppo e incentivo agli investimenti, né partecipazione alla stesura del bilancio e rielaborazione analitica consuntiva dello stesso. Cancellazione di ogni riferimento identitario per dare spazio all’imposizione di una nuova subcultura caotica e dei misteri. 

Intanto, il patrimonio comunale decade; la povertà cresce; l’inquinamento colpisce i nostri concittadini e danneggia le nostre produzioni. La domanda “In cosa si caratterizza Assemini in Sardegna e nel mondo”, rimane inevasa nei fatti. Per il Sindaco Puddu, il principale obiettivo rimane: «conquistare la Regione». 

lunedì 10 aprile 2017

TRA RAGAZZINI, MEGLIO IL CONFRONTO DELLA COMPETIZIONE

C’è stato un periodo in cui i bambini giocavano e crescendo si aprivano alle contraddizioni del mondo forgiato dagli adulti.  Oggi sono spinti a competere da subito, nel nome di un progresso discutibile che rischia di cancellare anche il lato luminoso dell’infanzia





Studiando come spronare la partecipazione alla vita politica della comunità, partendo dai ragazzini e osservando l’estensione del modello standard applicato da molti comuni italiani (tipo “Sindaco per un giorno” o “Consiglio dei ragazzi”), è facile rilevare la condivisione dell’idea, ma non il metodo e il risultato.

In tali modelli la “competizione” è una costante da cui si evince l’ambivalenza: può essere l’origine di tante complicazioni, ma anche volano di cambiamento.

La competizione è insita nella natura dei genitori. Infatti, una volta diventati tali, “ci si sente calati in un clima che alimenta il senso di inadeguatezza”. Poi c’è la “competizione insostenibile” di chi innalza i bambini come trofei: “quello che parla prima, quello che cammina prima, quello che dorme di meno o di più, quello che mangia di più, quello che legge prima, quello che prende i voti migliori e altro ancora”.

Sorge spontanea la domanda: ma come si risolve? Secondo gli studi, la risposta è questa: “quando s’impara a sostituire la competizione con il confronto”.

Dunque, la competizione non è solo espressione negativa perché esiste anche una competizione “buona”, quella da insegnare e trasmettere come valore. Perché essere competitivi significa anche valorizzare i propri talenti e le proprie peculiarità e, affinché possano produrre utilità, occorre  farle emerge. Per questo motivo è bene che i più piccoli imparino a competere in modo sano, sapendo che ci sono regole e che il rispetto e l’attenzione per l’altro è la prima regola da imparare. Del resto, apprendere una buona competizione fornisce gli strumenti per imparare a vincere e perdere senza che mai diventino “esaltazione o tragedia”.

“Competizione personale, competizione lavorativa, competizione inutile, competizione sana, competizione scolastica e sportiva, competizione come metodo educativo, competizione e stress, competizione e gestione dello stress”. Ora anche competizione politica a scuola.

Insomma, mantenere l’equilibrio nei confronti della competizione non è facile e dipende dalla propria indole, ma anche dall’educazione impartita. Rimane un fatto: la competizione non deve escludere, ma coinvolgere anche chi non ha vinto. Perché un ragazzino può imparare a far crescere la società di cui è parte solo se è attivo, se la percepisce come sua e scopre che la diversità di vedute è una ricchezza non un limite. Certo, a chi governa anche un comune spetta il diritto di decidere, ma non di alimentare l’esclusione e i sui improduttivi effetti.  

giovedì 6 aprile 2017

ASSEMINI, UFFICIO MOBILE POLIZIA LOCALE A “TRUNCU IS FOLLAS”

ViviAssemini: «finalmente più continuità e sicurezza» 




Esprimiamo soddisfazione per l’avvio del servizio diretto ad assicurare la presenza dell’Ufficio Mobile della Polizia locale di Assemini in località “Truncu is Follas” e durante il “mercatino settimanale”. 
Il quartiere di “Truncu is Follas” ha sempre lamentato la distanza dal Comune di Assemini, sia fisica che sostanziale. Nel mese di settembre del 2016 ci eravamo rivolti all’amministrazione comunale per chiedere una maggiore presenza dell’Istituzione nel quartiere, proponendo la dislocazione dell’unità mobile della Polizia locale anche solo per qualche ora a settimana. Questo affinché i residenti potessero interagire con il comune senza dover percorrere i quasi otto chilometri che la separano dal centro urbano. 

Con questa scelta, l’amministrazione comunale non ha risolto tutti i problemi del quartiere, ma ha portato senza costi un servizio in grado di garantire maggiore sicurezza e parte di quella continuità che mancava con il Comune di Assemini.

mercoledì 5 aprile 2017

ASSEMINI, AREA CANI: «UNA LATRINA»

ViviAssemini: «si garantisca almeno la sicurezza igienica altrimenti si chiuda» 



L’area sgambamento cani del quartiere di via Carife ad Assemini versa nel degrado. In oltre un anno, l’attuale amministrazione comunale, non ha assicurato nemmeno le necessarie condizioni di igiene. È necessario rimediare con urgenza, altrimenti si chiuda. 
Doveva essere una delle tante micro aree destinate ai cani nei quartieri asseminisei, ma la volontà politica ha continuato a segnare il passo, ampliando il divario tra promesse e fatti concreti; tra forma e sostanza. Non solo non sono state nemmeno progettate le nuove aree di sgambamento cani promesse, ma rileviamo che l’unica avviata versa in evidente stato di precarietà. L’attuale amministrazione aveva anche ereditato un progetto per la realizzazione di un’oasi per i cani in via Francia, ma i lavori di completamento tardano a concretizzarsi. Alla luce dei fatti, non possiamo che stigmatizzare la gestione dell’unica area cani esistente, quella di via Carife, appunto. Mancano ancora i sottoservizi e i fondamentali complementi d’arredo, tra cui: fontanella d'acqua, adeguati cestini per il conferimento delle deiezioni, dispenser per le bustine necessarie alla raccolta “bisogni”, sufficiente illuminazione. Mancano anche i controlli.
  Avevamo perorato pubblicamente la necessità di aprire più aree di quartiere, compresa quella di via Carife, ma riconosciamo di aver sbagliato nel rimettere la nostra fiducia nell’amministrazione comunale. Infatti, le condizioni di quell’area violano anche le più elementari condizioni di igiene pubblica. Più che un’area dedicata al benessere, sembra una latrina, nonostante l’alta densità abitativa della zona. L’amministrazione comunale è riuscita a trasformare una valida innovazione nell’ennesimo problema per i cittadini. Auspichiamo un intervento tempestivo finalizzato a riportare le condizioni igienico sanitarie alla normalità e consentire a chi risiede nel quartiere i dovuti livelli di vivibilità senza essere costretti a convivere con odori nauseabondi. Altrimenti si abbia il coraggio politico di chiuderla. 
Doveva essere un progetto moderno in grado di consentire anche alle associazioni di svolgere attività cinofile e di utilità sociale. Avevamo creduto nella disponibilità della giunta a percorrere la strada del cambiamento e della valorizzazione ambientale, ma gli errori del passato non sembrano aver insegnato molto.
  

martedì 4 aprile 2017

HEARTS FOR CHILDREN



Ci permettiamo di segnalare un appuntamento che riteniamo importante: il 7 Maggio 2017 ci incontreremo tutti al Dubai Planet alle ore 19.30, per divertirci e per sostenere la casa d'accoglienza Astafos.

I ticket per la partecipazione sono di 10€ a persona, i bambini fino ai 12 anni non pagano. I ticket si possono trovare in via Temo 6 presso Hair Dreaming oppure direttamente al Dubai Planet il giorno dell'evento. La serata sarà presentata da Alessandra Addari.

L’ASFATOS gestisce una casa d’accoglienza per bambini colpiti da affezioni tumorali. Oltre ai bambini che eseguono terapie ed esami, l’associazione accoglie anche i loro familiari. Un servizio importantissimo che consente ai bimbi che necessitano di assistenza giornaliera di non dover tornare alle loro case, specie se residenti in località lontane da Cagliari. La permanenza nella Casa d’Accoglienza è gratuita, per i piccoli e per i loro genitori, inoltre eroga aiuti economici ai pazienti particolarmente bisognosi.

domenica 2 aprile 2017

ASSEMINI, CASO EUROSPIN: «RIAPRITE LA VIA CAGLIARI»

Via Cagliari prima della chiusura
ViviAssemini, un compromesso per rimettere ordine: «ecco la nostra proposta» 


Il 4 ottobre del 2016 ci eravamo rivolti all’amministrazione comunale di Assemini per esprimere le nostre perplessità sui contenuti dell’accordo di programma con la società che chiedeva di realizzare una nuova struttura media di vendita in località Santa Lucia. Perplessità di natura tecnica ed economica. Alla luce dei fatti, riteniamo che l’amministrazione comunale abbia violato il suo contratto con i cittadini e sottovalutato i principi della concorrenza. 
Ci riferiamo al progetto di chiusura definitiva della via Cagliari tra la piazza Santa Lucia e Oceania con conseguente dirottamento del traffico veicolare lungo la via Gobetti, davanti al costituendo supermercato. Non era nostro intendimento rimettere in discussione l’accordo pubblico/privato già sottoscritto e deliberato. Nemmeno proporre stravolgimenti tecnici ed economici. Intendevamo invitare chi governa a non disporre la chiusura dei cancelli che sono stati poi impiantati nella via Cagliari a seguito della recinzione della piazza. Una piccola correzione che poteva soddisfare tutte le aspettative, esaltandone i punti di forza. Non consideriamo la chiusura della piazza un problema insormontabile se questo dovesse servire a garantire l’incolumità delle persone durante qualche manifestazione, festa o altre occasioni di intrattenimento e svago, ma consideriamo sbagliato che i cittadini debbano sentirsi quotidianamente costretti a subire uno stravolgimento senza alcuna utilità collettiva. Chi avesse voluto acquistare presso il nascente supermercato sarebbe potuto passare per la via Gobetti, ma chi liberamente avesse scelto di percorrere la via Cagliari per venire o recarsi a Decimomannu, avrebbe dovuto poterlo fare senza costrizioni e senza subire sudditanza. Da qualche giorno, invece, siamo tutti costretti a vivere una scelta importante ancora una volta calata dall’alto. Ma anche alla creazione di nuove barriere architettoniche e alla perdurante insicurezza della piazza, crocevia di motorini che continuano a scorrazzare indisturbati. Alla luce dei fatti, non possiamo che rilevare un insufficiente beneficio pubblico dell'accordo e una ulteriore dissipazione di risorse che si sarebbero potute investire nel recupero del patrimonio in evidente decadenza. 

Ribadiamo che, a tutela dei consumatori, non siamo contrari all’avvio della nuova azienda, ma al metodo. Riteniamo che la riapertura della via Cagliari sia un compromesso necessario per rispettare la volontà di tutti e rimettere ordine nei rapporti economici con le altre strutture di vendita. A garanzia della sicurezza, proponiamo di piantare siepi sempreverdi a basso costo manutentivo lungo la via Cagliari che verrebbe riaperta al traffico. Una soluzione che prospettiamo con il metodo della doverosa partecipazione alle scelte pubbliche importanti, attraverso l’impegno volontario per continuare a costruire un processo vivo di partecipazione responsabile.