Residenti
e imprese agricole penalizzate. Nel 2017 la Regione sarda ha stanziato 20 milioni
I Comuni hanno il compito di concorrere
alla crescita ed allo sviluppo dei propri territori. La viabilità extraurbana
asseminese è in pessime condizioni ed estremamente pericolosa. A pagarne le
conseguenze sono i residenti che pagano imposte, tasse e tributi, ma anche le
imprese agricole, già in balia di una forte crisi ampiamente indotta. In cinque
anni di governo, la Giunta Puddu non ha prestato alcuna attenzione alla
viabilità extraurbana ed alla rimozione degli ostacoli che frenano la crescita
della città, accompagnandola in un progressivo e inesorabile declino.
La totale mancanza di una visione
progettuale, di uno studio propedeutico della mobilità e sicurezza, di una
strategia organica per la crescita e lo sviluppo incidono negativamente sulle
prospettive di sviluppo. Tutto è lasciato ad iniziative improvvisate,
scollegate e conseguentemente dannose. Assemini perde terreno, mentre anche
solo ai nostri confini altri comuni crescono, seppure con fatica. Questa
esperienza amministrativa è costata circa 45 milioni di euro complessivi, in
parte dispersi in scelte che hanno peggiorato il livello qualitativo e
quantitativo dei servizi e degli investimenti. Puddu ha governato ben il doppio
della media dei sindaci che lo hanno preceduto, ma ha prodotto poco,
distinguendosi per slogan ripetitivi e privi di senso compiuto.
La viabilità minore e rurale continua ad
esprimere la precarietà di rendimento di una giunta e di una maggioranza ancora
evidentemente staccata dalla realtà e incapace di esprimere buon governo.
Segnaletica fatiscente, assenza di toponomastica e buche che diventano
voragini, isolano - invece che collegare - gli agglomerati socio produttivi ai
mercati. La viabilità extraurbana reclama attenzioni politiche ferme al periodo
commissariale di cinque anni fa. Oltre al problema legato alla funzionalità
delle strade rurali vi è anche quello della sicurezza.
Il rilancio del settore primario era un
punto centrale del programma elettorale, evidentemente disatteso.