domenica 30 novembre 2014

Ci vuole una rivoluzione.





Esiste una sola forma di rivoluzione che può condurre al cambiamento. Si chiama “Relazionale” ed è l’unica costruttiva perché è improntata sulla consapevolezza delle potenzialità e dei limiti. Una rivoluzione che parte dal miglioramento di se stessi per costruire attivamente un sistema sociale più coeso e giusto. Siamo parte di una società che, come scrive Santoru, si basa sull’apparenza, superficialità e arrivismo. Sappiamo bene che la strada che stiamo percorrendo non è quella giusta, ma poco facciamo per cambiare. 

I vertici di questa società sono, per le loro responsabilità e posizioni, ampiamente dannosi. I mezzi d’informazione operano in un regime oligopolistico ed accanto a tante “schiene dritte”, vi è qualche “prostituto” che alimenta i già vasti deserti. Così come, accanto allo sviluppo di nuove, sane e costruttive istituzioni sociali vi sono radicati apparati colpevoli di dissipare risorse. Il sistema politico non è rappresentativo, non perché superato, ma perché ampiamente clientelare, arrogante, inadeguato, arrivista ed incapace di valorizzare le opportunità. Sfruttamento del lavoro dipendente ed autonomo, usura legalizzata, impediscono di sviluppare un sistema economico sociale e produttivo virtuoso, ad ogni livello di governo.

Una società non può basarsi sulla superficialità dell’immagine. Occorre ricercare la sostanza, sviluppando il bisogno di conoscenza e di capacità di ascolto. Le buone maniere, come la sensibilità, devono uscire dai confini della falsa retorica per diventare patrimonio umano e grinta per il vero cambiamento che è culturale, prima ancora che anagrafico. La forza di una società si misura dalla capacità di ragionare ed agire oltre la infruttuosa cultura verticistica e ciecamente devota al leader. Ogni forma di civiltà deve affermare la fine della “distruzione dell’altro”. Non bisogna lasciare spazio al bullo, all’arrivista, all’arrogante, al truffatore, al corrotto, al potente. Nemmeno all’invidioso, perché ognuno di loro è elemento di uno stesso processo distruttivo. Difenderli solo per spirito di parte anche con altalenanti espressioni integraliste, minimizzare o considerarli furbi, è un modo per alimentare il radicamento del male che ci ha condotto al declino.

sabato 29 novembre 2014

Cadono le maschere?






Impedire, con metodi autoritari e secondo valutazioni arbitrarie, ad una cittadina di parlare, di esprimere la sua opinione ed il suo pensiero (rea di essere militante politica) è quanto di più violento possa verificarsi. La censura è un male assoluto. Perciò, esprimiamo la nostra piena e convinta solidarietà alla Signora Antonella Veri a seguito del gravissimo episodio di indecente arroganza antidemocratica verificatosi durante l’Assemblea pubblica con gli impiegati della politicizzata Abbanoa e gli esponenti dell’inconcludente neo regime politico locale.
W la libertà! W la partecipazione!

Leggi la cronaca: http://cagliari.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=112853&typeb=0

Colletta Alimentare

Anche oggi si ripete il Miracolo. I volontari vestiti con la loro pettorina gialla stanno raccogliendo la solidarietà per assicurare un pasto alle persone meno fortunate. Si chiama solidarietà. È un fatto stupendo perché dimostra che un mondo diverso esiste ed è fatto di uomini e donne. Persone che colmano i drammi del nostro tempo

mercoledì 26 novembre 2014

Impianti sportivi, la maggioranza perde tempo a spese nostre



Assemini (CA) – Non bastava la grave responsabilità della maggioranza sul salasso Tari e sulla scelta del metodo di riscossione attraverso Equitalia. Così come la mancanza di posizioni formali sulle discutibili scelte di Abbanoa di cui Assemini è socia. Ora rileviamo la leggerezza con cui si lasciano in gestione alcune strutture sportive pubbliche. Nel frattempo noi cittadini continuiamo a pagare le leggerezze di una maggioranza che si dimostra sempre più distratta.

Rileviamo con preoccupazione che sino ad oggi, l’attuale maggioranza, dopo quasi due anni di oggettiva lentezza, non ha ancora provveduto a regolarizzare nemmeno le strutture sportive che producono utili. Ci mortifica apprendere che nonostante le reiterate promesse, la giunta, non abbia ancora definito regolari contratti e che solo con l’arrivo delle bollette per l’uso di energia elettrica e acqua si sia resa conto che bisognava fare le volture dei contattori. Riteniamo molto grave che strutture come la piscina comunale (che ci è costata circa 4 milioni di euro) non versi ancora il canone annuo di 35 mila euro; non abbia pagato la corrente; l’acqua e la Tari. Circa 200 mila euro che rischiano di ricadere sui già tartassati cittadini onesti e imprese regolari. Allo stesso modo riteniamo surreale che il gestore non possa operare compiutamente per le irregolarità ed i vizi ancora presenti nella struttura e nell’area parcheggi. Area nella quale l’amministrazione ha deciso, però, di rivedere il progetto ed investire ulteriori fondi comunali per complessivi 1 milione 200 mila euro.


Il Comitato Civico ViviAssemini ricorda alla giunta che il Comune è un ente amministrativo con chiare e definite responsabilità, non un club. Chi vince le elezioni deve governare per cambiare, in meglio. Inutile ricordare le responsabilità altrui: queste si conoscono e sono già state decretate dai cittadini nel segreto dell’urna. Ora occorre definire al più presto le regole con le società, per garantire l’ordinaria amministrazione delle strutture e condizioni di vantaggio per i residenti meno abbienti. Contemporaneamente, il Comune deve svolgere la propria funzione, correggendo gli errori del passato e garantendo la piena e sicura fruibilità degli impianti.

lunedì 24 novembre 2014

Secondo volantino


E' iniziata questo pomeriggio la distribuzione del secondo volantino. 
Ringraziamo gli esercenti per la disponibilità dimostrata ed i cittadini per i consigli forniti. 
Per noi il volantino è uno strumento fondamentale per informare compiutamente. Noi crediamo e lavoriamo volontariamente per una città più bella, perché questo dobbiamo ai nostri genitori ed ai nostri figli.
Saludi e Trigu!

venerdì 21 novembre 2014

La maggioranza inizi ad amministrare



Assemini (CA) – L’immobilismo e la mancanza di programmazione creano danni nell’immediato e sono destinati a paralizzare il futuro amministrativo. Le pessime condizioni di vivibilità, la mancanza di sicurezza e di politiche per il lavoro, necessitano di azioni costruttive e orientate a durare nel tempo. I cittadini asseminesi sono destinatari passivi di costosi errori e scelte prevalentemente aleatorie che producono un ampliamento della forbice tra promesse elettorali e fatti. Inoltre, producono un innalzamento della tassazione in una confusione amministrativa senza precedenti. Una tassazione che soddisfa i detentori di grandi ricchezze e che umilia ulteriormente le fasce più deboli. Sono trascorsi quasi due anni e l’Amministrazione comunale ha il dovere di iniziare a governare, con umiltà e partendo da fatti strutturali, precondizione essenziale per il vero rilancio culturale, sociale ed economico di una città ferma, sempre più isolata, sprecona, priva di anima e in progressivo decadimento.

La risposta ai problemi non è il classismo di stampo neo conservatore né gli strascichi di un’antipolitica strumentale, ma il consapevole recupero del ruolo cardine del “Primato della Politica”. Bisogna mettere Assemini al passo con quei Comuni che crescono persino con meno risorse. La popolazione invecchia senza aver ancora previsto necessari servizi. Cresce la disoccupazione e tutti hanno diritto ad avere opportunità. ViviAssemini ribadisce che l’attuale maggioranza deve elaborare e attuare un progetto per il recupero e la valorizzazione delle aree urbane ed extraurbane per poi applicare un modello strategico funzionale allo sviluppo e alla crescita armonica, uscendo dalla monocoltura attendista e del pressapochismo. Il Piano Urbanistico comunale, da solo, non sarà volano di alcuna ricchezza. Peggio la dissipazione di risorse pubbliche. È necessario creare le condizioni per produrre stipendi, attraendo investimenti privati e consumi. Ma anche attraverso l’avvio di cantieri pubblici sfruttando i fondi regionali, nazionali ed europei. Fondi per i quali abbiamo già pagato imposte e tasse. È necessario agire per superare: le gravi condizioni ambientali prodotte da un incontrollato inquinamento; il degrado; il consumo del territorio anche con politiche di incentivo all’abbellimento delle costruzioni esistenti; il grave dissesto di strade e marciapiedi; le diffuse ed incivili barriere architettoniche; la mancanza di un adeguato Piano del traffico; i problemi inerenti al sempre attuale rischio idrogeologico; la mancata integrazione del quartiere di “Truncus is Follas”. Non si possono continuare ad eludere le promesse, i problemi e le aspettative.


Amministrare significa risolvere i problemi. Vuol dire innovare, ridurre il peso schiacciante della burocrazia, rendere produttiva l’identità, la biodiversità e le professionalità con una nuova coscienza: quella dell’autogoverno responsabile, condiviso e riformista per contribuire allo sviluppo e all’affermazione di un sempre più necessario “Sistema Sardegna”. Occorre recuperare, mantenere e valorizzare le ricchezze e il patrimonio pubblico esistente realizzato con i sacrifici di tante generazioni. Chi ha scelto di amministrare deve rispondere ai cittadini per ciò che fa, senza scuse e senza bugie. 

giovedì 20 novembre 2014

Tari, famiglie e imprese in ginocchio



Assemini (CA) – Rileviamo con profonda preoccupazione lo stato di grave disagio che gli importi della tassa sui rifiuti stanno causando nei cittadini e nelle imprese asseminesi. Aumenti che vanno ben oltre le stime, raggiungendo cifre impossibili. Questo in una Città con oltre 7 mila disoccupati, 600 famiglie in stato di povertà assoluta, 200 sfratti in corso.

Trattasi dell’ennesimo aumento di tributi comunali senza alcuna contropartita e addebitabile interamente al pressapochismo dell’attuale maggioranza, incapace anche di elaborare una equa e produttiva politica di bilancio. Maggioranza che: continua da quasi due anni a prorogare un appalto insostenibile di oltre 4 milioni di euro annui (base di calcolo del tributo); azzera la Tasi alle fasce più ricche impedendo di impiegarne i fondi per ridurre il costo delle bollette alle fasce più deboli; continua ad avvalersi di Equitalia nonostante le promesse di passare alla riscossione in proprio.

Il legislatore ha solo imposto di coprire il costo complessivo della raccolta differenziata in un’unica voce, senza imporre alcun aumento. Del resto, anche prima, i servizi sono sempre stati coperti dai contribuenti al 100% benché con voci di costo diversi. Infatti, nessun altro servizio vede una corrispondente riduzione del costo così come non ci risulta che i politici abbiano mai sacrificato le proprie indennità o le proprie personali ricchezze per compensarli anche solo in parte.    


lunedì 17 novembre 2014

Pericolo in Via Sacco, la giunta elude le promesse


Assemini (CA) – Durante la campagna elettorale per le europee il Comune ha provveduto a rattoppare qualche strada, dimenticando quelle “meno visibili”. Come chi è abituato a nascondere la polvere sotto il tappeto, l’Amministrazione comunale di Assemini prosegue la sua surreale avventura incentrata sull’elusione delle promesse e su un prevalente e disarmante pressapochismo. Il tempo passa e i cittadini attendono l’inizio del cambiamento per migliorare la sicurezza, la vivibilità e creare condizioni di sviluppo. Compresi i cittadini residenti in Via Sacco.

Trattasi di una strada in totale stato di abbandono in un quartiere densamente popolato. Il tempo non ha cancellato solo le strisce pedonali, ma un’intera corsia. Gli automobilisti sono costretti a guidare contromano per evitare di rovinare le proprie automobili. La notte, priva di illuminazione pubblica per un lungo tratto, si trasforma in un percorso ad incognite e le auto in sosta ne aumentano la pericolosità. Purtroppo casi come questo non sono una eccezione, ma la regola.  

Il Comitato Civico ViviAssemini invita l’Amministrazione comunale a riparare la strada e ripristinare l’illuminazione pubblica per garantire la sicurezza dei passanti, degli automobilisti e dei ciclisti. È nostro diritto/dovere ricordare che la mancanza di illuminazione è uno dei principali rischi per l’incolumità delle persone. È necessario agire con urgenza anche per iniziare a dar vita ad un concreto progetto strutturale di “mobilità sostenibile”. 

venerdì 14 novembre 2014

Deposito cauzionale Abbanoa


Relativamente alle bollette riguardanti il Deposito Cauzionale trasmesse dalla Società Abbanoa, invitiamo gli utenti a non affrettarsi ad effettuare il pagamento e a non seguire ciecamente le indicazioni che girano sulla rete, ma di rivolgersi alle associazioni dei consumatori.

Gli utenti possono contestare le bollette del servizio idrico integrato contenente il deposito cauzionale inviando ad Abbanoa  attraverso una lettera di reclamo (anche scaricabile dal sito) e attivando la commissione di conciliazione In caso di mancata risposta oppure di risposta ritenuta dall’utente non esaustiva.

mercoledì 12 novembre 2014

Giovani e anziani, il Comune promuova politiche attive



Assemini (CA) – La popolazione locale è destinata ad un progressivo invecchiamento. I giovani continuano a correre rischi. Compito di chi amministra è anche quello di studiare il fenomeno, elaborare e attuare politiche di gestione, aggregazione e valorizzazione per non disperdere preziose potenzialità, esperienze e conoscenze. Assemini deve uscire dall’immobilismo per promuovere ed attuare un progetto socioculturale.

In Sardegna crescono le politiche territoriali in grado di gestire fenomeni naturali. Nascono centri di aggregazione sociale anche diffusi con lo scopo di offrire occasioni d’incontro, di scambio culturale e di esperienze, di socializzazione per minori, giovani ed anziani. Centri nei quali si attua l’integrazione anche intergenerazionale, si trasmette conoscenza, si scoprono giochi educativi, si mette a frutto il tempo libero. Ci riferiamo ad un luogo di aggregazione e integrazione, finalizzato a favorire il benessere psicofisico, a prevenire stati di emarginazione e isolamento. A politiche attive che rendano gli anziani partecipi della ricostruzione di una identità territoriale oramai svanita. Gli anziani non devono essere considerati solo come fruitori di servizi e interventi, ma come soggetti portatori di esperienze, competenze, capacità pratiche, teoriche e come memoria storica e risorsa per l’intera comunità. Allo stesso modo i giovani. I bambini e gli adolescenti hanno bisogno di essere, al contempo, destinatari e protagonisti della loro comunità. C’è bisogno di un servizio innovativo, un luogo di ritrovo, anche fisico, dove i minori e i giovani di Assemini possono incontrarsi e trascorrere insieme, in modo costruttivo, il proprio tempo libero. Ci riferiamo ad un servizio finalizzato a offrire opportunità di aggregazione, socializzazione e crescita, attraverso attività ludiche, espressive, di animazione, di crescente supporto. Un centro dove si formi coscienza civica e identitaria. Dove la specialità non sia un errore da correggere, ma una opportunità da valorizzare.


Il Comitato Civico ViviAssemini si rivolge all’Amministrazione comunale affinché maturi una nuova coscienza in grado di produrre politiche attive e concrete. Non ci riferiamo alla gestione dell’ordinaria amministrazione, ma ad un vero e proprio progetto socioculturale che superi con coraggio l’immobilismo del presente e l’insufficienza ereditata del passato. Lo sforzo nobile del volontariato non basta, serve una sfida pubblica produttiva che valorizzi ed unisca le risorse umane della nostra città, che contribuisca ad allontanare i giovani dai pericoli e dia gli anziani un’alternativa alla panchina. 

lunedì 10 novembre 2014

Ztl nelle scuole, tra disagi e opportunità



Assemini (CA) – Riparte l’imposizione della limitazione al traffico dei veicoli nelle aree in prossimità dei plessi scolastici asseminesi ed è subito polemica.

Il Comitato ViviAssemini, pur considerando qualificante ogni iniziativa finalizzata a ridurre l’uso dell’automobile, non può che denunciare la scadente organizzazione: anarchia totale nella gestione applicata dell’iniziativa; segnaletica sbagliata; residenti ancora privi di pass; mancanza di addetti al controllo della circolazione; nessuna risposta ai casi limite. Appare chiaro come l’esperienza dello scorso anno non sia servita a correggere gli errori. L’Amministrazione comunale continua a non ascoltare i cittadini, vivendo una dimensione ampiamente scollata dalla realtà.


Così facendo, ciò che doveva assumere una valenza educativa si è trasformata - per l’ennesima volta - in un disagio per troppi residenti, genitori ed alunni, azzerando la funzione culturale e formativa della limitazione al traffico. Invitiamo la Giunta a correggere le disfunzioni, ascoltando i cittadini e rendendo la Ztl una iniziativa in grado di unire senza alimentare inutili guerre tra genitori, residenti e automobilisti.