venerdì 31 luglio 2015

Nuova antenna, il Comune non rispetta gli impegni

Puddu aveva promesso regole e controlli, invece continuano a spuntare come funghi




Il Sindaco pentastellato di Assemini, Mario Puddu, aveva promesso la regolamentazione degli impianti per la telefonia mobile ed il monitoraggio delle emissioni. Invece, dopo oltre due anni di governo nessuna promessa è stata mantenuta. Intanto, in questi giorni una nuova antenna sorge a pochi metri dal “cavalcaferrovia” della ex Conceria. Senza mettere minimamente in discussione l’utilità della telefonia, riteniamo che occorra regolamentare e monitorare le emissioni elettromagnetiche a tutela della salute pubblica.

Più volte gli asseminesi sono intervenuti sull’argomento per chiedere regole e maggiori controlli. Si costituì anche un Comitato spontaneo che attivò una raccolta firme tra i residenti del quartiere di via Asproni, senza ottenere alcuna risposta. A seguito di ulteriori e numerose segnalazioni, invitiamo l’Amministrazione comunale ad attivarsi senza ulteriori indugi per:

  • attuare una regolamentazione delle installazioni;
  • assicurare la pianificazione delle installazioni in contraddittorio con i Gestori, le Associazioni ed i Comitati rappresentativi dei cittadini;
  • provvedere a considerare - in sede di applicazione dell’IMU - condizioni di vantaggio per compensare la svalutazione degli immobili a causa della presenza di antenne in aree pubbliche;
  • garantire il monitoraggio costante delle emissioni a tutela della salute pubblica.

Secondo gli studi più recenti anche il CNR ha evidenziato l’influenza derivante dalle emissioni incontrollate. L’esposizione anche a bassa intensità di campo può generare un effetto termico nocivo (a breve termine); cancerogenesi, effetti sul sistema immunitario e nervoso (a lungo termine, anche dopo pochi anni e per soli 30 minuti al giorno di esposizione). Altri studi hanno dimostrato una stretta correlazione tra la prossimità delle stazioni radio-base e l’insorgenza di tumori maligni, con una crescente prevalenza di cancro soprattutto nei soggetti che vivono a distanze inferiori a 500 metri dai ripetitori. L’assorbimento dell’energia irradiata da parte dei bambini è superiore rispetto agli adulti. 

martedì 28 luglio 2015

“Truncu is Follas” ad Elmas? Come liberarsi di una risorsa, percepita come un problema da chi non ha le idee chiare



Sono stati i residenti del quartiere asseminese di “Truncu is Follas” a chiedere di essere amministrati da Valter Piscedda, Sindaco di Elmas. Una provocazione, conseguente allo stato di comprovato abbandono politico ed amministrativo da parte del Sindaco Mario Puddu. Una provocazione colta immediatamente dallo stesso Sindaco grillino, disposto a cedere l’intero quartiere “residenziale” alla confinante Elmas, ma tenendosi gli incassi delle tasse della frazione industriale. Praticamente, come una partita a Monopoli.

Si tratta dell’ulteriore fatto tragicomico, forse l’apoteosi del fallimento del “grillismo reale”, che certamente non può essere confuso con un riconoscimento democratico. Perché qui non si tratta di affermare l’autodeterminazione di un altro Popolo. Del resto, il M5s è per l’autodeterminazione dei popoli di tutto il Mondo, ma non per quelli dell’Italia. Anzi, è per la cancellazione dei piccoli comuni e degli Statuti speciali regionali. Perché, per loro, la Democrazia è solo un vacuo grido elettorale praticamente inapplicato.

“Truncu is Follas” è una risorsa. Diventa un problema quando si è impreparati e si professa un inquinante ed inquietante credo qualunquista. Insomma, o si fa parte della sconclusionata e silente “setta” penta stellata, oppure “fuori dalle balle”. Ad Assemini non sono graditi coloro che pensano, propongono, giudicano e chiedono il rispetto dei patti. Questo perché, i “nostri” grillini, tardano ad imboccare la strada della maturazione e dell’elevazione.


Il quartiere chiede continuità e pari opportunità (strisce pedonali, l’ADSL, l’aggiornamento della bacheca con l’informazione istituzionale, un minibus, pulizia). Invece, la risposta è stata la cancellazione a partire da gennaio del 2016 dell’unico servizio erogato: il conferimento e la raccolta dei rifiuti con il sistema “porta a porta”. Puddu non deve liberarsi di una parte dei suoi concittadini, ma deve rilanciare ed applicare il suo programma a partire da quell’area, dimostrando nei fatti a quale modello strategico di sviluppo e di innovazione s’ispira. Deve avviare lì un progetto di “Città intelligente”, perché il quartiere è ricco di opportunità. Deve dimostrare la sua capacità nel realizzare un insieme di strategie di pianificazione urbanistica, orientate all'ottimizzazione ed all'innovazione dei servizi pubblici, per mettere in relazione le infrastrutture materiali delle città e del quartiere con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi abita lì. Deve avvalersi della posizione strategica, dell’impiego diffuso delle nuove tecnologie della comunicazione, della mobilità, dell'ambiente e dell'efficienza energetica, al fine di migliorare la qualità della vita e soddisfare le esigenze dei residenti, mettendo a frutto la propaganda grillina. Deve investire nella crescita sostenibile, ossia in una forma di sviluppo economico che sia compatibile con la salvaguardia dell'ambiente e dei beni liberi per le generazioni future. 

Dove vi è capacita politica ed amministrativa, il capitale intellettuale e sociale sono considerati elementi della competitività urbana. 

domenica 5 luglio 2015

Sull’appalto dei rifiuti, il M5s rischia anche il suicidio politico



Esprimo tutta la nostra soddisfazione per la straordinaria manifestazione di democrazia, espressa anche durante l’ultimo Consiglio comunale. Assemini ha dimostrato di essere viva e pronta per affrontare il vero cambiamento, forte delle sue intelligenze e competenze. Rispettosi del ruolo istituzionale, attendiamo la decisione del Sindaco e della sua maggioranza che auspichiamo rispettosa del principi di rappresentanza, di democrazia diretta e partecipata. Il Sindaco ritiri il nuovo appalto sul sistema di raccolta dei rifiuti ed investa sul “porta a porta”, sul rispetto e sulla coerenza. Assuma come esempio l’essenza del Comitato “AsseminiPulita”.

Fermo restando il giudizio negativo sull’attuale esperienza amministrativa, ribadiamo l’esigenza di affermare un modello strategico alternativo al centralismo, al pressapochismo ed al qualunquismo. Comprendiamo la difficoltà della maggioranza nel riconoscere l’ulteriore grave errore commesso. Però, in gioco non vi è l’interesse del singolo o di un gruppo ristretto, ma di una intera comunità. Di un Movimento che ha vinto le elezioni, del suo programma e dei suoi valori fondanti.

La mobilitazione libera e democratica di queste settimane promossa dal Comitato “AsseminiPulita” ha dimostrato che Assemini può riprendere la via della crescita. Per la prima volta nella sua storia si è ragionato ed agito in un’ottica di sistema. Forze politiche e sociali, nonché amministratori di minoranza e singoli cittadini hanno agito uniti, riportando la miglior politica nelle strade per affermare un principio ed una scelta strutturale. Il M5s avrebbe dovuto scegliere di far parte attivamente e coscientemente di questo sistema. Invece, si è posto in antitesi, sminuendo per l’ennesima volta i cittadini ed i suoi stessi valori costitutivi. Il M5s paga i consigli sbagliati che continuano a produrre fallimenti, trascinando tutti nel baratro con sempre più gravi conseguenze.

Una città cresce se la maggioranza delle forze in campo ha uno stesso obiettivo e se riesce a concepire il confronto sul metodo come una risorsa. La vendetta, specie per fatti privati, uccide la città. La sudditanza la seppellisce.

8mila persone hanno espresso una scelta sovrana. L’Amministrazione non è stata in grado di contrapporre nessuno, né di produrre un ripensamento sociale. Assemini è compatta nella scelta e nell’osservare il comportamento del Sindaco e di ciascun consigliere di maggioranza. La mancanza di risposte e le contraddizioni hanno rafforzato la consapevolezza dei firmatari. I cittadini erano preparati e propositivi. Purtroppo il Sindaco, l’Assessore ed il Gruppo consiliare no. Negare ai cittadini il diritto di scegliere sarà la fine di un M5s in agonia. Il partito di maggioranza deve uscire dall’angolo e salvare la dignità, abbandonando l’immotivato ed indotto integralismo che offusca la ragione.

Esiste una sola scelta razionale: avviare la rivoluzione. Ossia, riconoscere il ruolo sovrano del cittadino a cui il servizio è destinato. Questa sarebbe l’unica vittoria da festeggiare. La continuazione di un nuovo percorso già in atto. Un modo per sostenere la politica, quindi la cittadinanza attiva e cognitiva, affermandone la doverosa pluralità ed il Primato. Nuove intelligenze sono pronte a partecipare alla costruzione. La maggioranza non si assuma anche la responsabilità di alimentare la rassegnazione.

Comitato Civico "ViviAssemini"
                Massimo Carboni