venerdì 23 febbraio 2018

ACCORDO CAGLIARI CALCIO, SINDACO E ASSESSORE IN SILENZIO

Oltre alla mancanza di 110mila euro di benefici pubblici, con quale strumento legale hanno chiuso l’accordo con il Cagliari calcio?




Il Silenzio dell’Assessore Mandas e del Sindaco Puddu sull’accordo tra Comune di Assemini e Cagliari calcio per la realizzazione della controstrada è l’ennesima prova di scarsa trasparenza. Mentre attendiamo di conoscere come siano giunti alla determinazione del controvalore per la mancata realizzazione della controstrada, poniamo un secondo quesito: con quale atto pubblico Assessore e Sindaco avrebbero chiuso l’accordo e incassato i 90mila euro?  


Ripercorriamo la vicenda. Nel 1998 l’Amministrazione comunale di Assemini concedeva alla Società Cagliari calcio di realizzare il centro sportivo “Asseminello” in una zona agricola. In cambio, il Cagliari calcio si impegnava a realizzare una controstrada del valore di 188milioni di lire (corrispondente ad oltre 97mila euro). Al Comune competeva l’onere di espropriare le aree per la realizzazione della stessa, ma questo non poté avvenire per questioni tecniche. L’11 luglio 2002, il commissario straordinario riprese in mano la pratica irrisolta e siglò con la società sportiva un nuovo accordo: prendendo atto che la contro strada non poteva essere realizzata, ne venne attualizzato il valore proiettandolo la cifra in investimenti pubblici alternativi per oltre 142mila euro (illuminazione Piazza Sant’Andrea e Parco comunale). In tre anni il beneficio pubblico aumenta da 97 mila euro a 142mila euro. Ben 50mila euro in più. L’illuminazione delle due aree venne realizzata, ma non dal Cagliari calcio. Quindi, rimaneva in piedi l’onere dei 142mila euro a carico della società sportiva. Il 15 maggio del 2014, la questione arriva in Consiglio comunale e l’Assessore Mandas converge sulla necessità di concludere definitivamente la pratica attualizzando il valore del beneficio pubblico, dopo sedici anni, in complessivi 200mila euro. Si arriva al mese di febbraio del 2018 e con l’ennesimo colpo di teatro, Assessore e Sindaco dichiarano di aver definito una nuova convenzione che stabilisce una monetizzazione dell’onere in 90mila euro. Cioè 7mila euro in meno rispetto al 1998; 57mila euro in meno rispetto al 2002 e 110mila euro in meno rispetto al 2014.   


Vista la gravità dei fatti nonché l’enorme vantaggio economico conseguito dal Cagliari calcio, ribadiamo l’esigenza di conoscere sulla base di quale valutazione tecnica sia stata commisurata la cifra di 90mila euro anziché 200mila euro e sulla base di quale atto giuridicamente rilevante il Comune abbia definito la convenzione e accreditato nelle casse comunali l’importo concordato. È bene precisare che in mancanza di atto pubblico formale, tale accordo è da ritenersi privato, quindi privo di ogni valore.

giovedì 22 febbraio 2018

CHE DIO SALVI LA REGIONE SARDA!


Ringraziamo il sindaco per la replica, ma parliamo d’altro
“ViviAssemini”: «con quale strumento legale ha chiuso l’accordo con il Cagliari calcio?»


Abbiamo appreso solo nel tardo pomeriggio di ieri che era stata pubblicata la replica del Sindaco di Assemini sul suo noto e disorganizzato assenteismo. Ne prendiamo atto con piacere, ma riteniamo che siano ben altre le questioni rilevanti rimaste inevase. Come l’accordo tra Comune e Cagliari calcio.


Consideriamo positivamente il fatto che il Sindaco abbia definito il nostro impegno civico «anormale». Infatti abbiamo sempre operato fuori dagli schemi del conformismo e contro un sistema che consideriamo dannoso, indipendentemente da chi lo rappresenta. Cogliamo favorevolmente il fatto che abbia sottolineato che non ci siamo mai recati nel suo ufficio per rappresentare esigenze personali. Infatti, ogni nostra richiesta e ogni nostra denuncia è sempre stata nell'interesse generale, pubblica, ossia trasparente.


Prima che si entri nel vivo della campagna elettorale evocata dal Sindaco per il rinnovo del Consiglio comunale, ricordiamo che tante sono le proposte e le delucidazioni che abbiamo rivolto al Primo cittadino, rimaste inevase. Tra tutte: l’accordo tra Comune e Cagliari Calcio. Approfittiamo della rinnovata disponibilità del Sindaco per chiedergli di spiegare come sia stato possibile quantificare il valore della realizzazione della contro strada da parte dell’associazione sportiva, stabilito in 188milioni di lire (oltre 97mila eruro) nel 1998, attualizzati nel 2002 in oltre 142mila euro e ricalcolati nel 2018 dall’Assessore Mandas in 90mila euro, dopo aver sostenuto nella seduta consiliare del 15 maggio 2014 che l’importo corretto era di 200mila euro).


È nostro dovere ricordare che nonostante il Sindaco e l’Assessore abbiano comunicato pubblicamente la chiusura del nuovo accordo, non risulta agli atti alcuno strumento giuridicamente rilevante che autorizzi l’Assessore a formalizzarlo. Fatto che riteniamo molto grave perché sembrerebbe che l’amministratore pubblico abbia agito a titolo personale.

venerdì 16 febbraio 2018

ACCORDO COMUNE DI ASSEMINI E CAGLIARI CALCIO

Accordo al ribasso. I conti non tornano



Abbiamo appreso la notizia diffusa dall’Assessore Mandas del Comune di Assemini, secondo cui la convenzione tra Comune e Cagliari calcio si sarebbe definitivamente risolta, assicurando un introito nelle casse dell’Ente pari a 90 mila euro. L’Assessore definisce questo risultato storico, concludendo con lo slogan “fatti non parole”. Ma sono proprio i “fatti” che ci lasciano perplessi.


Vediamo il perché.


L’accordo contrattuale per la realizzazione di Asseminello risale al 1998 (nel 1995 iniziano le procedure). Tra gli impegni sottoscritti dal Cagliari calcio vi è la realizzazione di una controstrada della larghezza di 7 metri e di lunghezza pari a circa 550 metri, per collegare la strada “Sa Ruina” con la strada “Assemini - San Sperate”. Valore allora stimato dell’opera: 188 milioni di lire (corrispondente a 97 mila euro e 72 centesimi). Passano gli anni, la controstrada rimane una incompiuta.


Si arriva fino al giorno 11 luglio del 2002, quando l’allora Commissario straordinario Corda riprende in mano la questione irrisolta e sigla con la società sportiva, nella pienezza delle sue funzioni, un nuovo accordo: si prende atto che la controstrada inizialmente concordata non può essere realizzata, e si accordano di attualizzare il valore economico della stessa e proiettare quella cifra in investimenti pubblici alternativi. L’importo attualizzato e concordato è pari a 142 mila euro e 26 centesimi. Le opere da realizzare riguardano l’illuminazione dell’area di Sant’Andrea e del parco comunale. Dal 2002 tale accordo rimane sulla carta.


Riassumendo: con il Commissario Straordinario in tre anni il beneficio pubblico sottoscritto risulta più 50 mila euro; con la giunta Puddu/Mandas in sedici anni risulta meno 7 mila euro rispetto al ’98 e meno 57 mila euro rispetto al 2002.



Ci domandiamo come l’Assessore Mandas ed il Sindaco Puddu siano giunti alla quantificazione dei 90 mila euro se già nel 1998 era stato concordato un beneficio pubblico pari a 97 mila euro (188 milioni di lire) e la cifra stimata nel 2002 era di oltre 142 mila euro e che dopo sedici anni dovrebbe essere attualizzata, raggiungendo - a nostro avviso - almeno 200 mila euro. In sostanza, ci sarebbe un buco di 110 mila euro. Trattandosi di benefici pubblici, auspichiamo che venga fatta maggiore chiarezza.

lunedì 12 febbraio 2018

SANTA GILLA, UN TESORO IN CASSAFORTE

Anche la politica di Puddu produce spreco e disoccupazione



Anche questi cinque anni di amministrazione comunale sono trascorsi senza azioni di politica economica. I problemi del mancato rilancio produttivo rimangono sulla scrivania del Sindaco, aggravati dall’aumento dei disservizi, della pressione tributaria e dei grandi gruppi di potere. Tra i tesori a portata di mano vi è la Laguna di Santa Gilla, ma occorre valorizzarla.



Trattasi di un imponente patrimonio floristico e di avifauna di interesse comunitario, la cui produttività è ben al di sotto delle potenzialità. Nonostante i 100 miliardi di lire spesi in impianti negli anni ’90, a cui hanno fatto seguito altri investimenti su progetti poi naufragati, la Laguna continua a sfuggire dalle attenzioni della politica con gravi ripercussioni per i pescatori e per le attività connesse e potenziali. Essa necessita di un rilancio che risponda ad una necessaria strategia di crescita e sviluppo. Alla locale volontà di cambiare non ha ancora fatto seguito alcuna azione concreta. Di fatto rimane terra di nessuno. L’Amministrazione comunale non ha trovato nemmeno le ragioni per riunire i pescatori asseminesi e cercare con loro soluzioni da gestire in proprio o da prospettare alla Regione sarda.


La pesca non è solo un’importante attività economica, ma una proiezione culturale e di civiltà da incentivare nell’alveo del ruolo che la politica ha. Assemini ha recentemente accettato passivamente l’istituzione di un unico Parco naturale, comprendente Santa Gilla, Molentargius e la Sella del Diavolo. Non mettiamo in discussione le intenzioni, ma il programma che sembra delineare l’ennesimo dissipatore di risorse pubbliche su cui inserire tutto ed il suo contrario, continuando a non salvaguardare e valorizzare la produttività del patrimonio naturale e storico-culturale. Trattasi di aree naturalistiche molto diverse tra loro, anche per criticità. Perciò necessitano di gestioni mirate.


Del resto, solo sulla Laguna di Santa Gilla, a partire dagli anni ’80, sono stati spesi l’equivalente di centinaia di milioni di euro di fondi pubblici sottratti al consumo delle famiglie ed agli investimenti delle imprese. Ma il degrado è ancora visibile. Nel 1996 venne varato il progetto “Life natura gilia”. L’equivalente di quasi 3 milioni di euro di fondi comunitari a favore del consorzio intercomunale comprendente Cagliari, Assemini, Capoterra ed Elmas. Tra gli interventi realizzati vi è un percorso naturalistico, oggi espressione di oggettiva desolazione: nessuna cura e nessuna vigilanza. Anche Assemini se ne lava le mani, lasciando l’area in stato di totale abbandono, mentre un numero crescente di cittadini non trovano lavoro e si vedono costretti ad emigrare.


Riteniamo necessario comprendere che certa modernità non debba più essere vissuta con entusiasmo adolescenziale e che occorra ripartire dal Primato della politica per costruire centri di produttività e di attrazione partendo da quelli già disponibili in natura.

sabato 10 febbraio 2018

IL COMUNE SE NE FREGA DELLE FOIBE

il Sindaco naufraga nel qualunquismo, nell’insufficienza amministrativa e nella menzogna servile




Ogni genocidio è distruzione ed in quanto tale una follia ingiustificabile.


Vi sono mali che non possono trovare interpretazioni ad intensità variabile. Non possiamo accettare che le percezioni di un gruppo possano ergersi a valore universale e vincolante. Perché non vi è differenza sostanziale tra la deportazione nei campi di concentramento e l'orrore delle foibe, come di ogni altra forma di violenza efferata, crimine razziale, di classe e vendetta politica.


Per decenni la storia non ha raccontato la verità sulle foibe, complice di una cultura dominante che ha imposto la propria visione nel nome di un conformismo di comodo. Oggi possiamo sconfiggere la tentazione sempre viva di imporre forme di pensiero unico perché abbiamo gli strumenti per essere liberi attraverso la conoscenza ed il confronto costruttivo.


Commemorare la "Giornata del ricordo" è anche un obbligo giuridico che compete anche al Comune di Assemini. Lo scorso anno è stato fatto, seppure con una timida iniziativa. Quest'anno no, subordinandone l'alto valore intrinseco all'interesse elettorale di un Sindaco che, non avendo alcuna visione politico culturale, naufraga nel più totale qualunquismo, insufficienza amministrativa e nella menzogna servile.