Ogni cittadino ha il dovere di contribuire
all’affermazione dei diritti civili, etico-sociali, economici e politici. Deve
farlo per se stesso e come esempio per i propri figli. È con questo spirito che
intendiamo riprendere le attività del Comitato Civico ViviAssemini, sospese da
oltre un mese.
Abbiamo riflettuto guardando alla funzione ed alla
produttività del nostro ruolo, prima ancora che a quello altrui. Abbiamo
invitato le forze politiche e sociali ad unirsi per rispondere - seppur nel
rispetto dei ruoli - alle istanze della comunità, piuttosto che agli interessi
di partito. Abbiamo chiesto di agire per l’affermazione del Primato della
Politica, piuttosto che del politico o aspirante tale. Non ci interessa perdere
tempo giudicando il passato. Ci vogliamo occupare del presente e del futuro. Qualcosa
sembra essere cambiato nel comportamento, ma non nei risultati concreti. È quest’ultimo
l’aspetto che ci interessa. L’attuale Amministrazione comunale dovrebbe
rispondere, anche in Consiglio comunale, ad una domanda: «quale è il progetto strategico di
crescita e sviluppo per Assemini»? Questo, per capire se le scelte
finora fatte e che ci riguardano vanno nella giusta direzione; per comprendere quali
siano le priorità ed il metodo proficui da perseguire per i prossimi mesi e
anni, necessari per raggiungere gli indispensabili obiettivi strategici. Perché
ogni scelta, come l’immobilismo, comportano costi.
Riprenderemo da oggi la nostra attività
civica, ribadendo la nostra lontananza dalle polemiche, dalle diatribe
partitiche, dalle distrazioni di ogni (legittima) ambizione elettoralistica.
Opereremo concentrando, nella forma e nella sostanza, ogni azione diretta a
spronare principalmente la maggioranza sui temi fondamentali del lavoro, della
vivibilità, della sicurezza, dell’identità, della salute pubblica, della
trasparenza e della partecipazione. Metteremo a disposizione progressivamente il
nostro progetto, articolato in analisi e proposte strutturali. Lo faremo
consapevoli che solo il confronto democratico e costruttivo possa avviare una
vera rivoluzione del cambiamento che è prima di tutto culturale.
Nessun commento:
Posta un commento