Giovedì, in Consiglio comunale,
il Sindaco Mario Pubbu e l’Assessore Gianluca Di Gioia, hanno comunicato formalmente
che l’appalto diretto a cambiare il sistema di conferimento e raccolta dei
rifiuti non andrà avanti. Verrà revocato. Una decisione importante, sostenuta
dalla maggioranza e dalle forze di minoranza. Un scelta saggia e che unisce, destinata
a cambiare in positivo anche il percorso politico di Assemini. Dalla storica imposizione,
alla moderna partecipazione: una rivoluzione sostanziale.
Il Comitato Civico
“ViviAssemini” esprime tutta la propria soddisfazione non solo per il risultato
tecnico e politico, ma anche e soprattutto per il metodo adottato: il dialogo.
Dopo un lungo, dannoso ed
infruttuoso “muro contro muro”, il Comitato “AsseminiPulita” da un lato ed il
Sindaco in rappresentanza della Giunta e della sua maggioranza dall’altro,
hanno scelto di confrontarsi. Non per soddisfare mediaticamente un rito
istituzionale, ma per provare a produrre cambiamento, rompendo il fronte della
contestazione altrimenti destinata ad inasprirsi (di cui il Comitato stesso si
sarebbe fatto certamente promotore). Ci sono riusciti ed hanno risolto un pericoloso
conflitto, semplicemente ascoltandosi. Un esempio di saggezza e lungimiranza.
Un metodo che si è rivelato vincente, non tanto per il Comitato o per l’Amministrazione
comunale, quanto per l’intera Città. Perché sono stati rafforzati quei valori
costituzionali ampiamente evocati, ma al contempo diffusamente oltraggiati
nella pratica di tutti i giorni. Amministrazione e Comitato hanno scelto di
partire dai bisogni della loro città per costruire un sistema destinato ad interpretare
in maniera proficua la gestione del “bene comune”. Nessuno si è sostituito
impropriamente ad altri, tutti hanno agito in ragione delle proprie competenze
e dei propri doveri, civici ed istituzionali. Sta qui la grandezza del
risultato.
È nato un collettivo “di fatto”,
proiettato verso una innovativa forma di governance.
È nato un nuovo modello nel rapporto Amministrazione/Società. Ognuno - per il
proprio ruolo e nel rispetto delle proprie competenze e prerogative - ha scelto
di agire per invertire quella “piramide” che ha tenuto Assemini ibernata per troppo
tempo. Solo nell’ultima consiliatura sono state 4 le petizioni che non hanno
avuto risposta. I proponenti non sono mai stati ascoltati, nonostante i
reiterati solleciti. Certo, nel caso di specie, è solo l’inizio di un lungo ed
articolato percorso che necessita di reciproca maturazione culturale. Le
diversità erano e rimarranno una ricchezza. I doveri ed i diritti di chi ha
vinto le elezioni non sono mai stati messi in discussione, ma gli impegni
elettorali andavano rispettati e l’aspetto tecnico andava approfondito. L’innovazione
andava strutturata a 360° per essere ampiamente condivisa e funzionale allo
scopo. Il “Porta a Porta” è innovazione se reso pienamente efficiente. Il suo
costo è equo se le tariffe vengono calcolate sul conferimento. È pienamente efficiente
se tutti partecipiamo costruttivamente alla sua doverosa affermazione.
Il Comitato e l’Amministrazione
hanno imparato a capirsi. Entrambi avevano lo stesso obiettivo, ma il metodo
era diverso. Il Sindaco ha fatto la sua scelta, sostenuto anche dalla
minoranza. Quest’ultima, in Consiglio comunale, si è resa disponibile al dialogo.
Ora potrà contribuire nelle sedi istituzionali all’affermazione di un servizio
efficiente e meno costoso. Potrà partecipare alla rimodulazione del servizio
attuale ed alla redazione della nuova gara d’appalto, senza ulteriori oneri per
i cittadini. Il Comitato non potrà che fare ciò che gli verrà richiesto, senza
sostituirsi a nulla ed a nessuno. Certo, sarà opportuno che resti vigile perché
rappresentativo di uno scopo.
I comitati fanno politica. Non
la fanno con finalità elettorali, non devono fidelizzare l’elettore. I comitati
devono occuparsi del presente e del futuro della propria città. Della sua
vivibilità, della sua sicurezza, della sua identità nonché della crescita e
dello sviluppo. Lo fanno in autonomia rispetto alle forze politiche
(fondamentali), perché non nascono per confondersi o sostituirsi ad esse, ma
per arricchire lo scenario di giudizi, proposte, conoscenze progettualità ed
esperienze. Non devono dipendere dai partiti né dalla macchina amministrativa. Ai
Comitati spetta il diritto ed il dovere di essere inquadrati secondo i dettati
della principale fonte di cognizione: la Costituzione. Questo ha fatto
“AsseminiPulita”; così hanno agito Claudia, Gabriele, Antonino ed Adriano. I
Comitati non hanno un contratto con gli elettori, i partiti sì. Non dispongono
degli strumenti che hanno i partiti. La loro forza è esclusivamente lo spirito
civico volontario. Non agiscono per affermare una proposta di governo, ma per
esprimere democraticamente uno scopo da perseguire. Non hanno interesse a
mettere in difficoltà una maggioranza, ma hanno quello di agevolarla
nell’esercizio della sua funzione rappresentativa, anche con spirito duramente
critico. Perché Assemini è la sintesi di un territorio, di un’articolata azione
amministrativa e dei suoi cittadini. I partiti che hanno partecipato alla
raccolta delle oltre 8 mila firme hanno un altro compito da assolvere: contribuire
ad assicurare il miglior servizio di igiene urbana per Assemini. La legittima
aspirazione di guidare la Città deve essere avallata dall’elettore sulla base della
capacità di essere progettualmente alternativi. Questa è una grande occasione e
siamo convinti che sapranno coglierla. Perché il personalismo ha già annientato
la rappresentatività. Non si assolve al proprio mandato “contro” qualcosa o
qualcuno, ma “per” il “bene comune”. Ed i partiti lo sanno.
La sperimentazione non è un
problema. È un atto ampiamente disgiunto dalla gara d’appalto revocata. Il
Sindaco ha il diritto di sperimentare esattamente come gli è stato riconosciuto
in Consiglio comunale. La minoranza ha persino ipotizzato un uso alternativo dei
“cassonetti mobili” e di quelli “seminterrati” diretti a servire l’agro,
altrimenti scoperto dal servizio. Una parte della Comunità ha il diritto di conoscere
per poter valutare. Magari con minore impatto, rispetto al previsto, ed in tempi
ragionevoli. Il punto rimane lo stesso di sempre: alla fine, ascoltare i
cittadini a cui la sperimentazione è rivolta. La scelta del Sindaco e
dell’Assessore è di straordinaria rilevanza, aperta al confronto. Per
comprenderne l’essenza, bisogna guardare oltre il proprio interesse o la
propria aspettativa. I cittadini lo hanno capito.
Concludendo, rinnoviamo la
nostra piena soddisfazione per la revoca del bando di igiene urbana. Ringraziamo
il Sindaco, l’Assessore, il Comitato “AsseminiPulita”, i consiglieri di
maggioranza e di minoranza, le forze sociali e politiche che si sono impegnate
affinché ciò potesse accadere. Siamo certi che tutto il Consiglio non farà
mancare il proprio apporto per rivedere l’attuale funzionamento del servizio,
per migliorarlo facendo perno sull’azione di controllo amministrativo, sulla
funzionalità dell’ecocentro, sulle frequenze e sulla crescita del senso civico.
Il Comitato Civico “ViviAssemini” è pronto a fare la sua parte al fianco del
Comitato “AsseminiPulita”.