la politica rinunci alle
logiche della passività e dica se ha una soluzione o no
Riprende l’attività del Comitato Civico
“ViviAssemini” a seguito di precise richieste e per offrire un contributo alla
soluzione del grave problema causato dagli avvisi di accertamento Imu, che il
Comune di Assemini ha recapitato ad oltre 2mila300 concittadini, per complessivi
2milioni di euro.
Per Massimo
Carboni: «si tratta di una mazzata che riguarda l’anno 2014 e che, per
qualche contribuente, supera anche i 30mila euro. Un prevedibile cortocircuito,
destinato - ferme restando le condizioni - a ripetersi ogni anno fino al
recupero totale dell’imposta, a cui va sommata quella dell’anno in corso.
Un’imposizione insostenibile che nulla ha a che fare con il dovere di
contribuire alla spesa pubblica. Perché è doveroso rispettare le leggi, ma
questo non può comportare scelte politiche così gravose. Del resto, compito del
Comune è favorire il cittadino, non spremerlo come un limone».
Per Gianluigi
Scalas: «l'Imu è un pesante effetto collaterale di un problema assai più
grave, rappresentato dalla mancanza di un Piano di Sviluppo. La pianificazione
urbanistica deve discendere da un Piano strategico e non mai precederlo. Capita
così che il Comune di Assemini ha si un Piano Urbanistico, ma non sa che
farsene, se non rispolverarlo ogni qualvolta deve applicare le imposte
comunali. Nell'immediato, certamente bisogna rivedere le tabelle Imu (valori
impositivi) approvate sei anni fa e decisamente incongruenti con la realtà
economica, anche per effetto del tempo trascorso. Molte aree soggette all'IMU,
quelle in particolare destinate ai servizi generali e alle attività
artigianali, non sono neanche distinguibili dal territorio agricolo
circostante, per totale assenza non solo di urbanizzazioni, ma anche di
strumenti attuativi, a dimostrazione dello scarso - se non nullo - interesse
che suscitano sugli operatori economici».
Per concludere, il Comitato Civico
“ViviAssemini” precisa che: «mentre le rappresentanze politiche locali appaiono
aggrovigliate su se stesse, i termini per avanzare un ricorso continuano a trascorrere.
Perciò, chiediamo: la sospensione di
tutti gli effetti delle cartelle inviate; l’elaborazione di nuove tabelle su cui calcolare gli importi Imu; riduzione di 1,5 punti percentuali
dell’aliquota; l’elaborazione di un
progetto strategico di sviluppo su cui ridiscutere il futuro del Piano
urbanistico, come anche saggiamente ed opportunamente anticipato dall’Assessore
all’urbanistica Gianluca Mandas».
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