Sono stati i residenti del quartiere asseminese
di “Truncu is Follas” a chiedere di essere amministrati da Valter Piscedda,
Sindaco di Elmas. Una provocazione, conseguente allo stato di comprovato abbandono
politico ed amministrativo da parte del Sindaco Mario Puddu. Una provocazione colta
immediatamente dallo stesso Sindaco grillino, disposto a cedere l’intero
quartiere “residenziale” alla confinante Elmas, ma tenendosi gli incassi delle
tasse della frazione industriale. Praticamente, come una partita a Monopoli.
Si tratta dell’ulteriore fatto tragicomico,
forse l’apoteosi del fallimento del “grillismo reale”, che certamente non può
essere confuso con un riconoscimento democratico. Perché qui non si tratta di
affermare l’autodeterminazione di un altro Popolo. Del resto, il M5s è per l’autodeterminazione
dei popoli di tutto il Mondo, ma non per quelli dell’Italia. Anzi, è per la cancellazione
dei piccoli comuni e degli Statuti speciali regionali. Perché, per loro, la
Democrazia è solo un vacuo grido elettorale praticamente inapplicato.
“Truncu is Follas” è una risorsa. Diventa un
problema quando si è impreparati e si professa un inquinante ed inquietante credo
qualunquista. Insomma, o si fa parte della sconclusionata e silente “setta” penta
stellata, oppure “fuori dalle balle”. Ad Assemini non sono graditi coloro che pensano,
propongono, giudicano e chiedono il rispetto dei patti. Questo perché, i “nostri”
grillini, tardano ad imboccare la strada della maturazione e dell’elevazione.
Il quartiere chiede continuità e pari
opportunità (strisce pedonali, l’ADSL, l’aggiornamento della bacheca con l’informazione
istituzionale, un minibus, pulizia). Invece, la risposta è stata la
cancellazione a partire da gennaio del 2016 dell’unico servizio erogato: il
conferimento e la raccolta dei rifiuti con il sistema “porta a porta”. Puddu non
deve liberarsi di una parte dei suoi concittadini, ma deve rilanciare ed applicare
il suo programma a partire da quell’area, dimostrando nei fatti a quale modello
strategico di sviluppo e di innovazione s’ispira. Deve avviare lì un progetto di
“Città intelligente”, perché il quartiere è ricco di opportunità. Deve
dimostrare la sua capacità nel realizzare un insieme di strategie di
pianificazione urbanistica, orientate all'ottimizzazione ed all'innovazione dei
servizi pubblici, per mettere in relazione le infrastrutture materiali delle
città e del quartiere con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi abita
lì. Deve avvalersi della posizione strategica, dell’impiego diffuso delle nuove
tecnologie della comunicazione, della mobilità, dell'ambiente e dell'efficienza
energetica, al fine di migliorare la qualità della vita e soddisfare le
esigenze dei residenti, mettendo a frutto la propaganda grillina. Deve
investire nella crescita sostenibile, ossia in una forma di sviluppo economico
che sia compatibile con la salvaguardia dell'ambiente e dei beni liberi per le
generazioni future.
Dove vi è capacita politica ed amministrativa, il capitale
intellettuale e sociale sono considerati elementi della competitività urbana.
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