mercoledì 18 novembre 2015

NO ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE


 In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, il Comitato Civico “ViviAssemini” invita i cittadini nonché le forze politiche e sociali a partecipare al raduno che si terra mercoledì 25 novembre a partire alle ore 17:00, presso l’Anfiteatro comunale.

Alle ore 17:30 i partecipanti, organizzati in corteo, partiranno a piedi - dall’Anfiteatro - verso la via Cagliari, passando per la via 2 Agosto fino alla via Sardegna, per poi proseguire in Corso Europa. Giunti davanti al Bar-Pizzeria “Orion”, si terrà un breve e sobrio “Flash Mob”. La conclusione dell’evento è prevista per le ore 18:30.

La violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani. Non conosce confini geografici, né culturali o di ricchezza. Finché continuerà, non potremo pretendere di aver compiuto reali progressi verso la civiltà, intesa come: uguaglianza, sviluppo e pace.


La dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne del 1993 fornisce una definizione ampia di questa piaga: «qualunque atto di violenza sessista che produca, o possa produrre, danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche, ivi compresa la minaccia di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che nella vita privata». L’ONU e l’Unione Europea definiscono “violenza di genere” quella che si annida nello squilibrio relazionale tra i sessi e nel desiderio di controllo e di possesso da parte del genere maschile sul femminile. La data del 25 Novembre come giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è stata scelta dall’ONU nella Risoluzione dell’Assemblea Generale n° 54/134 del 17 dicembre 1999, per ricordare le tre sorelle Mirabal, violentate ed uccise il 25 novembre 1960 nella Repubblica Dominicana. Il fenomeno della violenza è trasversale ed assume forme e manifestazioni diverse, provocando danni fisici e mentali con gravissime conseguenze anche a lungo termine, con costi umani, sociali ed economici inaccettabili. Il fenomeno si manifesta soprattutto nell’ambito familiare e coinvolge donne di ogni estrazione sociale e culturale. Dalla schiavizzazione in matrimoni forzati, a donne vendute per alimentare il mercato della prostituzione, a quelle molestate sul luogo di lavoro o mutilate nell’intimità da pratiche obsolete, alle violenze domestiche che si manifestano in varie forme, fisica, sessuale, psicologica ed economica. 

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