I
cittadini chiedono soluzioni ai loro problemi. Sicurezza, vivibilità, identità
e lavoro sono aspetti fondamentali che devono trovare risposte reattive e strutturali
da parte di chi è stato chiamato ad amministrare ad ogni livello. L’Amministrazione
comunale di Assemini non è esclusa: si faccia promotrice di un accordo di
cooperazione con altre città sarde e sopratutto italiane ed europee per favorire
la collocazione dei prodotti tipici nonché delle conoscenze tecniche e
scientifiche, al fine di creare nuovi redditi ed arginare gli effetti drammatici
della crisi.
La grave
crisi economica produce crescente malessere sociale, essa va affrontata e non
subita. Accanto al bisogno di sostenere il consolidamento, la riorganizzazione
e la formazione della base economica nonché il rilancio di nuove opportunità,
occorre individuare mercati di sbocco in cui collocare le produzioni che non
trovano risposta nel mercato interno. Specie le grandi città europee ed
italiane concentrano la maggior parte della creazione di valore. Generano
ricchezza, dinamiche di sviluppo, occupazione e sono anche luoghi di interscambio
culturale. Vanno individuate città strategiche e promossi gli accordi al fine
di favorire nuove forme di scambio. Occorre investire in azioni strategiche che
siano economicamente vantaggiose, come la promozione economica internazionale,
l'imprenditoria e la creazione di imprese nel nostro territorio, la gastronomia
ed il settore agroalimentare, il turismo e la cultura.
La vera
rivoluzione è uscire dall’atavico “provincialismo” che ha ibernato la nostra
città, per avviare politiche economiche produttive di benessere diffuso e sostenibile.
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