lunedì 21 dicembre 2015

SLACCI IDRICI, LA MINORANZA NON ALIMENTI FALSE ILLUSIONI


Assemini (CA). Durante il Consiglio comunale del 17 dicembre è emersa, dai banchi della minoranza, la richiesta rivolta al Sindaco Mario Puddu di emettere una Ordinanza per impedire gli slacci dell’acqua a seguito di contenziosi tra utente ed Abbanoa. Chiediamo alle forze politiche di agire con maggiore spirito costruttivo e più senso di responsabilità nell’esclusivo interesse dei cittadini, senza alimentare false speranze o illusioni propagandistiche.

Sono numerosi i Comuni, in tutta Italia, che hanno usato lo strumento dell’Ordinanza per impedire alla società erogatrice del servizio idrico di provvedere agli slacci, a seguito di contenziosi irrisolti. Molti degli stessi hanno, poi, provveduto a revocare le stesse ordinanze in autotutela. Questo perché l’orientamento giurisprudenziale in materia è chiaro: il Sindaco non può, con Ordinanza, impedire lo slaccio. Allo stesso modo, non può ordinare il ripristino della fornitura dell’acqua a chi non paga la bolletta. Questo a prescindere dalla causa. È la legge che autorizza i gestori ad interrompere la fornitura  dell’acqua agli utenti nel caso di grave morosità e l’Ordinanza non può violare le norme sulle competenze dei Sindaci. Sarebbe auspicabile, invece, che i Sindaci nella qualità di soci di Abbanoa, agissero uniti per spingere l’organo amministrativo a rivedere la politica gestionale. Magari facendosi portavoce delle proposte concrete avanzate dalle Associazioni dei consumatori.


Il Comitato Civico “ViviAssemini” nell’auspicare una funzione più costruttiva dell’intero Consiglio comunale, invita il Sindaco a continuare a lavorare con gli altri comuni e con la Regione sarda per migliorare il servizio ed i rapporti tra utente e società erogatrice, specie sotto l’aspetto della misurazione e riscossione delle bollette. Inoltre, invita i cittadini a rivolgersi alle Associazioni dei consumatori presenti anche nella nostra Città, per farsi assistere ed eventualmente difendere. Abbanoa e utente hanno pari legittimità e la fondatezza della contestazione va sempre dimostrata.    

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