Assemini
(CA). Durante il Consiglio comunale del 17 dicembre è emersa, dai banchi della
minoranza, la richiesta rivolta al Sindaco Mario Puddu di emettere una
Ordinanza per impedire gli slacci dell’acqua a seguito di contenziosi tra
utente ed Abbanoa. Chiediamo alle forze politiche di agire con maggiore spirito
costruttivo e più senso di responsabilità nell’esclusivo interesse dei
cittadini, senza alimentare false speranze o illusioni propagandistiche.
Sono
numerosi i Comuni, in tutta Italia, che hanno usato lo strumento dell’Ordinanza
per impedire alla società erogatrice del servizio idrico di provvedere agli
slacci, a seguito di contenziosi irrisolti. Molti degli stessi hanno, poi, provveduto
a revocare le stesse ordinanze in autotutela. Questo perché l’orientamento
giurisprudenziale in materia è chiaro: il Sindaco non può, con Ordinanza,
impedire lo slaccio. Allo stesso modo, non può ordinare il ripristino della
fornitura dell’acqua a chi non paga la bolletta. Questo a prescindere dalla
causa. È la legge che autorizza i gestori ad interrompere la fornitura dell’acqua agli utenti nel caso di grave
morosità e l’Ordinanza non può violare le norme sulle competenze dei Sindaci.
Sarebbe auspicabile, invece, che i Sindaci nella qualità di soci di Abbanoa,
agissero uniti per spingere l’organo amministrativo a rivedere la politica gestionale.
Magari facendosi portavoce delle proposte concrete avanzate dalle Associazioni
dei consumatori.
Il
Comitato Civico “ViviAssemini” nell’auspicare una funzione più costruttiva dell’intero
Consiglio comunale, invita il Sindaco a continuare a lavorare con gli altri
comuni e con la Regione sarda per migliorare il servizio ed i rapporti tra
utente e società erogatrice, specie sotto l’aspetto della misurazione e riscossione
delle bollette. Inoltre, invita i cittadini a rivolgersi alle Associazioni dei
consumatori presenti anche nella nostra Città, per farsi assistere ed eventualmente
difendere. Abbanoa e utente hanno pari legittimità e la fondatezza della
contestazione va sempre dimostrata.
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