Cedere il
quartiere asseminese di “Truncu is Follas” al Comune di Elmas è un errore
gravissimo che non può essere spacciato come riconoscimento democratico. Perché
qui non si tratta di affermare l’autodeterminazione di un altro Popolo, ma di
assicurare servizi, continuità e pari opportunità.
Lo
diciamo da sempre: “Truncu is Follas” deve rimanere ad Assemini perché chi
amministra non deve liberarsi dei problemi o usarli strumentalmente, ma deve
adoperarsi per risolverli. Quindi, cogliamo con soddisfazione la scelta dell’Amministrazione
comunale di Assemini di investire in quel quartiere in sinergia con i
residenti. Mediazione e dialogo sono gli unici strumenti funzionali alla
crescita. Chi amministra ha il dovere di contribuire alla realizzazione di
strategie di pianificazione urbanistica orientate all'ottimizzazione e all'innovazione
dei servizi pubblici per mettere in relazione le infrastrutture materiali delle
città e del quartiere con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi ci abita.
Deve avvalersi della posizione strategica, dell’impiego diffuso delle nuove
tecnologie della comunicazione, della mobilità, dell'ambiente e dell'efficienza
energetica, al fine di migliorare la qualità della vita e soddisfare le
esigenze dei residenti, mettendo a frutto le risorse. Deve investire nella
crescita sostenibile, ossia in una forma di sviluppo economico che sia
compatibile con la salvaguardia dell'ambiente e dei beni liberi per le
generazioni future.
Dove vi
è lungimiranza politica e amministrativa, il capitale intellettuale e sociale è
considerato elemento della competitività urbana. La scelta dell’Amministrazione
comunale va in questa direzione. Avanti, con i fatti.