giovedì 25 febbraio 2016

“TRUNCU IS FOLLAS” NON È MERCE DA BARATTARE, MA UNA RISORSA



Cedere il quartiere asseminese di “Truncu is Follas” al Comune di Elmas è un errore gravissimo che non può essere spacciato come riconoscimento democratico. Perché qui non si tratta di affermare l’autodeterminazione di un altro Popolo, ma di assicurare servizi, continuità e pari opportunità.

Lo diciamo da sempre: “Truncu is Follas” deve rimanere ad Assemini perché chi amministra non deve liberarsi dei problemi o usarli strumentalmente, ma deve adoperarsi per risolverli. Quindi, cogliamo con soddisfazione la scelta dell’Amministrazione comunale di Assemini di investire in quel quartiere in sinergia con i residenti. Mediazione e dialogo sono gli unici strumenti funzionali alla crescita. Chi amministra ha il dovere di contribuire alla realizzazione di strategie di pianificazione urbanistica orientate all'ottimizzazione e all'innovazione dei servizi pubblici per mettere in relazione le infrastrutture materiali delle città e del quartiere con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi ci abita. Deve avvalersi della posizione strategica, dell’impiego diffuso delle nuove tecnologie della comunicazione, della mobilità, dell'ambiente e dell'efficienza energetica, al fine di migliorare la qualità della vita e soddisfare le esigenze dei residenti, mettendo a frutto le risorse. Deve investire nella crescita sostenibile, ossia in una forma di sviluppo economico che sia compatibile con la salvaguardia dell'ambiente e dei beni liberi per le generazioni future.


Dove vi è lungimiranza politica e amministrativa, il capitale intellettuale e sociale è considerato elemento della competitività urbana. La scelta dell’Amministrazione comunale va in questa direzione. Avanti, con i fatti. 

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