mercoledì 7 dicembre 2016

Crisi socioeconomica. Dopo quattro anni nessuna risposta



I cittadini chiedono soluzioni ai loro problemi. Sicurezza, vivibilità e lavoro sono aspetti fondamentali che devono trovare risposte reattive e strutturali da parte di chi è stato chiamato ad amministrare ad ogni livello. L’Amministrazione comunale di Assemini ha il dovere politico, costituzionale e normativo di investire in bellezza e promuovere un’articolata strategia di crescita. Come gli accordi di cooperazione con altre città sarde, italiane ed europee per creare nuovi redditi e arginare gli effetti drammatici della crisi.  
La povertà economica produce crescente malessere sociale, essa va affrontata e non subita. Accanto al bisogno di affermare l’identificazione della città, occorre sostenere il consolidamento, la riorganizzazione e la formazione della base economica nonché di nuove opportunità. È necessario individuare mercati di sbocco in cui collocare le produzioni che non trovano risposta nel mercato interno. Specie le grandi città europee e italiane concentrano la maggior parte della creazione di valore. Generano ricchezza, dinamiche di sviluppo, occupazione e sono anche luoghi di interscambio culturale. Vanno individuate città strategiche e promossi gli accordi al fine di favorire nuove forme di scambio. Occorre uscire dalla chiusura e dall’immobilismo, investendo in azioni strutturali che siano economicamente vantaggiose, come la promozione economica internazionale, l'imprenditoria e la creazione di imprese nel nostro territorio, la gastronomia, agroalimentare, turismo, sport e cultura.  
L’attuale amministrazione governa da quasi quattro anni, contro i due anni e mezzo medi delle giunte precedenti. È tempo di bilanci e di passare ai fatti. I cittadini pagano le tasse per avere un’amministrazione che funzioni nel pieno rispetto dei propri compiti.    

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