I cittadini chiedono soluzioni ai loro problemi. Sicurezza, vivibilità
e lavoro sono aspetti fondamentali che devono trovare risposte reattive e
strutturali da parte di chi è stato chiamato ad amministrare ad ogni livello.
L’Amministrazione comunale di Assemini ha il dovere politico, costituzionale e
normativo di investire in bellezza e promuovere un’articolata strategia di
crescita. Come gli accordi di cooperazione con altre città sarde, italiane ed
europee per creare nuovi redditi e arginare gli effetti drammatici della crisi.
La povertà economica produce crescente malessere sociale, essa va
affrontata e non subita. Accanto al bisogno di affermare l’identificazione
della città, occorre sostenere il consolidamento, la riorganizzazione e la
formazione della base economica nonché di nuove opportunità. È necessario
individuare mercati di sbocco in cui collocare le produzioni che non trovano
risposta nel mercato interno. Specie le grandi città europee e italiane
concentrano la maggior parte della creazione di valore. Generano ricchezza, dinamiche
di sviluppo, occupazione e sono anche luoghi di interscambio culturale. Vanno
individuate città strategiche e promossi gli accordi al fine di favorire nuove
forme di scambio. Occorre uscire dalla chiusura e dall’immobilismo, investendo
in azioni strutturali che siano economicamente vantaggiose, come la promozione
economica internazionale, l'imprenditoria e la creazione di imprese nel nostro
territorio, la gastronomia, agroalimentare, turismo, sport e cultura.
L’attuale amministrazione governa da quasi quattro anni, contro i due
anni e mezzo medi delle giunte precedenti. È tempo di bilanci e di passare ai
fatti. I cittadini pagano le tasse per avere un’amministrazione che funzioni
nel pieno rispetto dei propri compiti.
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