Partecipazione del Comitato Civico ViviAssemini all’incontro
pubblico promosso dal Circolo asseminese “A. Gramsci” di Sinistra Ecologia e
Libertà. Tema dell’incontro: “proposta di istituzione e regolamentazione dei
Comitati di Quartiere”.
Riconoscere che i cittadini hanno delle competenze da
mettere in campo non è utopia, ma una sfida culturale e di civiltà. Perciò ci
uniamo nella richiesta rivolta all’amministrazione comunale di istituire i
Comitati di quartiere.
In un quadro politico generale deprimente, nei quartieri di
Assemini, già da qualche anno, si è incominciato a praticare seppure lentamente
un altro tipo di politica, fatta di passione e di protagonismo civico. La
società è unica, civile e politica allo stesso tempo. Le associazioni e i
comitati, compresi quelli di quartiere, devono fare politica. Se gestiti da
persone serie e responsabili, producono la miglior politica. Quella che, senza
immergersi nella sterile faziosità, prova a risolvere problemi concreti, spesso
con competenze e responsabilità superiori a quella di molti amministratori pubblici.
Una politica dal basso che inverta la piramide. Assemini ha bisogno di gruppi
di persone con la schiena dritta che si prendano carico dei bisogni e dei
problemi dei cittadini nelle specifiche zone e che dialoghino con il Comune;
che promuovano la trasparenza e la partecipazione alla vita politica, culturale
e sociale. Donne e uomini attivi che si impegnino per migliorare l’informazione
e la comunicazione fra i cittadini, gli assessori ed i consiglieri.
L’istituzione dei Comitati di quartiere non potrà che essere anche un fatto
estremamente positivo per gli amministratori genuinamente interessati al bene
comune. Più volte abbiamo sollecitato l’indignazione pacifica e costruttiva
degli asseminesi, nonché la necessità di recuperare la nostra identità come
ulteriore volano per la crescita culturale ed economica; per sfuggire dai
pericoli della globalizzazione standardizzante. L’indignazione è figlia di
coloro che vogliono partecipare al cambiamento, contro la degenerazione di una
politica preoccupante e ritardataria. Genitori e figli agiscono dappertutto
maturando una coscienza cognitiva (sanno quello che vogliono). Essi
rappresentano una fascia enorme e variegata d’individui altrimenti destinati
alla marginalità. La gente chiede lavoro, casa, cura degli anziani,
investimento sui giovani, sicurezza, innovazione e migliore vivibilità.
Mentre è in atto una straordinaria rivoluzione
culturale globale, la nostra giunta tarda a vedere nel confronto sociale una
ricchezza. Siamo convinti che Assemini cambierà solo con una ampia
partecipazione attiva sulle scelte amministrative con cui ripartire onori e
soprattutto responsabilità.