domenica 21 settembre 2014

Macchiareddu, esplosione alla Syndial. Il Sindaco pretenda chiarezza




Lo scorso 19 settembre, presso lo stabilimento Syndial (Eni) dell’area industriale di Macchiareddu, a poca distanza dal centro abitato asseminese, si è avvertito un forte boato. La causa sarebbe addebitabile ad un problema di pressione di una cisterna contenente acido solforico. Un fatto grave le cui cause non possono essere ridotte ad una mera indagine interna e solitaria dell’azienda. Senza voler dubitare sull’operato degli investigatori, il Comitato Civico ViviAssemini invita il Sindaco di Assemini ad intervenire formalmente per pretendere dall’azienda sicurezza, nonché chiarezza sulle cause e sugli effetti dell’incidente.

L’esplosione è avvenuta nella tarda mattinata. Il tappo della cisterna che conteneva circa 80 metri cubi di acido solforico è saltato. Sul posto è arrivata una squadra dei Vigili del Fuoco, i colleghi del nucleo Nbcr, i Carabinieri e un'ambulanza del 118. Fortunatamente nessuno degli operai è rimasto coinvolto. I militari hanno avviato le indagini per ricostruire l'incidente, mentre i Vigili del Fuoco avrebbero certificato che non vi è stata fuoriuscita o dispersione di materiale nell’ambiente. Un fatto molto grave che dimostra il pericolo costante causato dagli impianti chimici in un’area drammaticamente compromessa la cui portata appare troppo spesso sottovalutata. Infatti, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, risulta tra le aree più inquinate d’Italia. Dai dati si evince che per ‹‹uomini e donne è presente un eccesso di mortalità per le malattie dell'apparato respiratorio ed un difetto, per i soli uomini, per le malattie circolatorie. Il tumore della pleura è in eccesso in entrambi i generi››. La causa sarebbe attribuibile ‹‹alla presenza di impianti chimici e discariche››. Dal Dipartimento di Sanità Pubblica, sezione Medicina del Lavoro, dell'Università di Cagliari, è stato pubblicato su “Epidemiologia e Prevenzione”, che la popolazione maschile residente nel distretto di Cagliari ovest, esclusa la città di Cagliari, presenta un elevato rischio di contrarre forme di leucemie. Una condizione di grave disagio che amplifica i danni causati da un modello rivelatosi inefficiente e dannoso, calato dall’alto e che ha compromesso ben 445 mila ettari di territorio sardo. Aree che sono state iscritte in Siti d’Interesse Nazionale (SIN) ossia aree gravemente contaminate che necessitano di urgenti interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo e/o delle acque superficiali e sotterranee per evitate ulteriori danni ambientali e sanitari. Circa un sardo su tre (la media nazionale è di 1 italiano su 9) vive in un SIN, dove si sono registrati 10 mila decessi in eccesso rispetto ai riferimenti regionali. Pericoli ed inquinamento reale e massiccio che deve trovare il dovuto interessamento istituzionale anche tra i comuni interessati e la collaborazione di tutta la comunità, senza integralismi ma con la dovuta fermezza. Non si può pensare di uscire dalla grave crisi senza avviare un processo di rilancio culturale, economico e produttivo che sia compatibile e rispettoso dell’ambiente e della biodiversità. 

Il Comitato Civico ViviAssemini invita il Sindaco ad adoperarsi formalmente per pretendere la massima chiarezza sui fatti accaduti, sulle cause dell’incidente e sulle contromisure adottate per scongiurare eventuali altri problemi. È arrivato il momento di porre fine alla disinvoltura con cui certi argomenti vengono trattati dalle parti in causa, dando ad essi l’importanza vitale che meritano.

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