lunedì 8 settembre 2014

Città turistica? Per ora solo tasse e discariche

Periferia lungo SS 130 - Assemini (CA)


Buste, immondizia, elettrodomestici, pneumatici, detriti. Sono questi i simboli di una periferia ulteriormente offesa nella sua naturale vocazione. In città dagli scarichi fognari nascono piante e fuoriesce una puzza insopportabile. I marciapiedi sono ricchi di deiezioni canine e di buste di immondizia che per giorni stazionano sotto il sole. Le strade sono sporche nonché crocevia di blatte e topi anche di grossa taglia. Questa è la cornice di Assemini, la città ad alto rischio idrogeologico ed uno dei primi dieci centri urbani dell’Isola che prometteva sviluppo turistico.
Ferma restando l’inciviltà imperdonabile dell’uomo, il compito di un’Amministrazione comunale è quello di curare il decoro ed il rispetto dell’ambiente, urbano e periferico, con politiche chiare e attive. In questi giorni siamo stati sommersi da richieste d’intervento per sensibilizzare la Giunta pentastellata ad attivarsi con i mezzi di cui dispone. A distanza di quattordici mesi dall’insediamento del nuovo esecutivo. Assemini vive nell’inquinamento indotto dalle polveri della vecchia mineraria Silius così come dal cimitero industriale di Macchiareddu. È ai vertici della classifica delle aree più compromesse d’Italia. Se la crescita e lo sviluppo non possono prescindere dalla valorizzazione della biodiversità, ci chiediamo cosa stiano aspettando e cosa intendano fare.  
Il Comitato Civico ViviAssemini invita l’Amministrazione comunale ad ascoltare gli appelli dei cittadini e pensare ad Assemini, ai suoi problemi ed alle sue opportunità, passando dalle promesse ai fatti. Non basta una giornata all’anno dedicata alla propaganda ecologista, ci vogliono progetti e programmi costruttivi. Siamo stanchi di pagare tasse che aumentano senza vedere risultati.


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