mercoledì 19 agosto 2015

Sant’Andrea, tra piazza devastata e Chiesa abbandonata






di Massimo Carboni
Era il mese di gennaio del 2014 quando i cittadini di Assemini s’indignarono per come venne ridotta la Piazza Sant’Andrea, in occasione de “Su fogaroni” di Sant’Antonio, sotto gli occhi degli impassibili neo amministratori grillini. Il Sindaco, alle doverose e pubbliche scuse, preferì rispondere con il solito duro attacco, sottolineando che la «vera vergogna era la vicina Chiesa in stato di abbandono». Da allora, il tempo è passato. Dall’insediamento del Sindaco, ben oltre due anni, ma lo stato della Chiesa continua a peggiorare ed anche il fuoco ha perso la sua espressione mitologica e la sua sacralità.   
La piazza Sant’Andrea è sempre stata per anni il biglietto da visita della Città di Assemini, per chi arriva dalla vicina Cagliari. Come per tutte le piazze cittadine ed i giardini pubblici, è vietato effettuare giochi con la palla, di transitarvi con qualsiasi veicolo, fatta eccezione per i tricicli condotti da bambini accompagnati da genitori, di effettuarvi qualsiasi gioco con pattini, tavole e altri acceleratori di andatura che possono arrecare danni alle cose e molestie alle persone presenti. Divieto che vale evidentemente per i cittadini, ma non per i politici “rivoluzionari” al potere.
La piazza è sempre stata curata, mentre negli ultimi anni riflette il degrado dell’intera cittadina, trascurata e sporca. Una città ricca di opportunità, ma priva di una identità e che tarda ad avviare una strategia vincente per la crescita e lo sviluppo. I cittadini sono delusi.
L’attuale maggioranza grillina, alla doverosa assunzione di responsabilità, ha sempre preferito negare anche l’apparenza, rilanciando un mare di promesse destinate puntualmente a cadere nel vuoto e nella confusione del qualunquismo, espresso goffamente fin dal giorno dell’insediamento. Quando i cittadini chiesero di ripagare i danni che avevano causato alla piazza, il Sindaco rispose, come al solito, molto seccato. In effetti, ai politici di professione non sono mai piaciuti i discorsi sulle indennità. Fatto che ad Assemini assume rilevanza oggettiva nel momento in cui nemmeno la promessa di ridurre le loro indennità è mai stata rispettata. Immaginiamoci ripagare un danno! Sarebbe stato come creare uno scomodo precedente.  

Nella piazza Sant’Andrea, sorge, appunto, la Chiesa settecentesca dedicata all'Apostolo pescatore. Come riporta il sito ufficiale del Comune di Assemini: «un tempo Chiesa campestre, oggi avamposto dell'espansione dell'edilizia cittadina». Un patrimonio importante che in altre realtà sarebbe un rilevante elemento da raccontare per assumere una funzione integrante e generatrice di rilancio culturale ed economico territoriale. La Chiesa era e rimane in rovina. Perché per “cambiare” ci vuole ben altro che la semplice e grottesca indignazione del politicante. Ora, ci chiediamo, quando e come il Sindaco intenda recuperare la Chiesa di Sant’Andrea dalla condizione di abbandono da lui stesso denunciata.     

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