La Sardegna deve reagire alla crisi,
abbandonando la tendenza questuante e dipendentista di una classe dirigente ampiamente
imprigionata. Il superamento dei ritardi infrastrutturali e la valorizzazione
della biodiversità rappresentano la principale risposta per fermare il declino
e assicurare crescita e sviluppo. Le città devono partecipare alla rinascita,
con i fatti. L’identità è lo strumento per essere protagonisti in un
inevitabile mercato globale. L’istituzione, ad Assemini, di un Museo
dell’identità sarebbe un tassello importante per una nuova prospettiva di
cambiamento mirato e sostanziale.
Ciò che appartiene al presente, così come
ciò che affonda le radici nel passato, sono fondamentali per la piena e vitale
autodeterminazione dell’individuo e della comunità di cui è parte. La memoria
storica è istruzione, conoscenza, futuro. Essa rappresenta l’unica strada
possibile per interrompere il processo di standardizzazione che ci rende
progressivamente anonimi e vulnerabili. Per essere Popolo e Comunità non si può
prescindere dal condividere coscientemente il bisogno di appartenenza etnica.
Lingua, storia, tradizioni e cultura sono elementi fondamentali per affrontare
il sempre più necessario progetto strategico per la crescita e lo sviluppo
coordinato della nostra città. Assemini deve abbandonare l’insopportabile e
perenne campagna elettorale, perché può e deve ergersi a laboratorio di
innovazione in cui sintesi, organicità e sistematicità possano guidare la vera
svolta. Invitiamo, perciò, l’attuale amministrazione comunale a istituire il
Museo dell’identità, in cui il linguaggio universale della fotografia possa
rappresentare una valida e qualificante crescita attrattiva per i cittadini,
gli studenti, i turisti. Ripercorrere la nostra storia e le nostre tradizioni
facendo perno sulla lingua e sui nostri simboli non può che esprimere valore
aggiunto e rappresentare l’inizio di una ripresa che renda Assemini competitiva
e interessante, consentendo di allargare gli orizzonti.
Auspichiamo che tale proposta possa
suscitare interesse tra gli amministratori comunali nonché il necessario
supporto dell’intera comunità. Abbattere le barriere anche generazionali per
unire i cittadini attorno ad un interesse diffuso significa investire in un
cambiamento tangibile e proficuo.
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