domenica 20 novembre 2016

Mercato settimanale. L’area di via Sicilia è antieconomica, il Consiglio fermi la giunta


Il mercato settimanale rappresenta una forma distributiva utile e caratteristica. Spetta agli amministratori comunali instaurare un rapporto sinergico con gli operatori affinché tale settore possa svilupparsi, rimuovendo gli ostacoli, superando le criticità e incentivando il rilancio nel rispetto dei principi economici. L’annunciato trasferimento del mercato nell’area di via Sicilia è un grosso errore. Il Consiglio comunale lo impedisca e colga l'occasione per indicare il percorso necessario ad avviare il mercato dell’usato e antiquariato fermo dal 2010. 

La vitalità di un mercato dipende essenzialmente dalla capacità di rispondere al bisogno di assicurare freschezza dei prodotti, complementarietà di assortimento, buon rapporto qualità/prezzo, comodità della spesa. A questo si aggiunge la competizione tra operatori e la costante innovazione dell’offerta merceologica. Il ruolo dell’operatore è fondamentale, ma non sufficiente ad assicurare successo e crescita dell’iniziativa economica nel suo complesso. Occorre che il Comune assolva ai suoi compiti. Ossia, individui e garantisca una localizzazione rispondente allo scopo dell’iniziativa, subordinandola ad una attenta analisi di mercato. Inoltre, spetta al Comune assicurare il rispetto delle leggi, incentivare il consolidamento e l’ampliamento del mercato adeguando le imposte nonché garantendo i servizi necessari. L’attuale ubicazione del mercato settimanale (Corso America) è “provvisoria” da quasi sette anni. L’attuale amministrazione comunale ha annunciato di voler trasferire nuovamente gli operatori nell’area mercatale di via Sicilia, dopo l’ultimazione dei lavori di adattamento. Un errore molto grave perché non tiene conto, per l’ennesima volta, dell’esperienza negativa del passato e delle fondamentali regole economiche. Assemini necessita di azioni integrate che favoriscano lo sviluppo del rapporto tra imprese e società, come di vivacità economica. Lo sviluppo deve incentrarsi sulla territorialità e sulla prioritaria valorizzazione del micro tessuto produttivo tradizionale. Quindi non solo valorizzazione del mercatino settimanale, ma avvio di nuovi mercati della biodiversità, dell’artigianato, dell’usato, dell’antiquariato, dell’arte in grado di attrarre risorse per favorire l’aumento della ricchezza, anche qualitativa. 

È compito del Comune favorire lo sviluppo delle imprese per conservare il lavoro esistente e stimolare nuova occupazione. Perciò, invitiamo il Consiglio comunale a impedire questo ulteriore sbaglio, indirizzando la Giunta a individuare un’altra area tra le tante disponibili che risponda ai criteri del ciclo vitale della funzione commerciale. Inoltre, ad interrogare l’esecutivo sulle intenzioni relative al mercato dell’usato e antiquariato, regolamentato il 27 gennaio del 2010 e caduto nel dimenticatoio.   

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