Il 10 febbraio di ogni anno si celebra il
Giorno del Ricordo per commemorare la
tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe; dell’esodo dalle
loro terre degli istriani, fiumani e dalmati. L’assessorato alla cultura
del Comune di Assemini si è distinto per aver promosso e sostenuto importanti iniziative
culturali. Tra queste, la commemorazione per il Giorno della Memoria in cui si ricordano
le vittime dell’Olocausto, ma non delle Foibe.
Tra il 1943 e il 1947, le truppe comuniste di
Tito, uccidevano barbaramente e gettavano, in gran parte vivi, oltre 10 mila
persone, tra donne, uomini, vecchi e bambini nelle cavità dell'altopiano
carsico, chiamate foibe. Si trattava di una pianificata pulizia etnica. Erano
semplici cittadini, militari, impiegati, maestri elementari, minatori. Torturati
e violentati, venivano legati l’un l’altro col fil di ferro. Il primo veniva
spinto nella foiba, trascinandosi tutti gli altri. Immediatamente dopo, i
partigiani slavi gettavano nella cavità bombe a mano per assicurane la morte.
Tra gli infoibati anche 140 sardi, in parte minatori del Sulcis, trasferiti da
Carbonia in Istria. Ma anche militari, soprattutto finanzieri e carabinieri, in
servizio nel confine orientale. Nel 1947, l'operazione veniva completata costringendo
350 mila italiani di Istria, Fiume e Dalmazia ad abbandonare la propria casa e
i propri beni. Per decenni questi fatti sono stati universalmente e
consapevolmente censurati.
La mala politica, in nome dell’amicizia del buon
vicinato con la Jugoslavia del comunista Tito, era unita in una sola parola
d’ordine: negare! Ancora oggi, appare difficile fare i conti con la storia,
compresa questa. Certo, molto è stato fatto, ma sono numerose le istituzioni
pubbliche che non ottemperano alla Circolare ministeriale che invita a «ricordare
la tragedia delle Foibe».
Ricordiamo all’amministrazione comunale di
Assemini che il 10 febbraio si ripeterà la celebrazione del Giorno del Ricordo
e auspichiamo che non voglia far mancare il proprio apporto, promuovendo o
sostenendo adeguate iniziative. Un modo per dimostrare con chiarezza quanto
nazifascismo e comunismo siano facce di una stessa aberrante medaglia.
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