martedì 3 gennaio 2017

Giorno del Ricordo, il Comune non dimentichi le foibe


Il 10 febbraio di ogni anno si celebra il Giorno del Ricordo per commemorare la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe; dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati. L’assessorato alla cultura del Comune di Assemini si è distinto per aver promosso e sostenuto importanti iniziative culturali. Tra queste, la commemorazione per il Giorno della Memoria in cui si ricordano le vittime dell’Olocausto, ma non delle Foibe. 
   
Tra il 1943 e il 1947, le truppe comuniste di Tito, uccidevano barbaramente e gettavano, in gran parte vivi, oltre 10 mila persone, tra donne, uomini, vecchi e bambini nelle cavità dell'altopiano carsico, chiamate foibe. Si trattava di una pianificata pulizia etnica. Erano semplici cittadini, militari, impiegati, maestri elementari, minatori. Torturati e violentati, venivano legati l’un l’altro col fil di ferro. Il primo veniva spinto nella foiba, trascinandosi tutti gli altri. Immediatamente dopo, i partigiani slavi gettavano nella cavità bombe a mano per assicurane la morte. Tra gli infoibati anche 140 sardi, in parte minatori del Sulcis, trasferiti da Carbonia in Istria. Ma anche militari, soprattutto finanzieri e carabinieri, in servizio nel confine orientale. Nel 1947, l'operazione veniva completata costringendo 350 mila italiani di Istria, Fiume e Dalmazia ad abbandonare la propria casa e i propri beni. Per decenni questi fatti sono stati universalmente e consapevolmente censurati.

La mala politica, in nome dell’amicizia del buon vicinato con la Jugoslavia del comunista Tito, era unita in una sola parola d’ordine: negare! Ancora oggi, appare difficile fare i conti con la storia, compresa questa. Certo, molto è stato fatto, ma sono numerose le istituzioni pubbliche che non ottemperano alla Circolare ministeriale che invita a «ricordare la tragedia delle Foibe».

Ricordiamo all’amministrazione comunale di Assemini che il 10 febbraio si ripeterà la celebrazione del Giorno del Ricordo e auspichiamo che non voglia far mancare il proprio apporto, promuovendo o sostenendo adeguate iniziative. Un modo per dimostrare con chiarezza quanto nazifascismo e comunismo siano facce di una stessa aberrante medaglia.  


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