giovedì 20 aprile 2017

ASSEMINI, QUATTRO ANNI DI LIVORE E CHIACCHIERE

ViviAssemini: «per Puddu conta solo “conquistare la Regione”» 


La giunta Puddu sta per compiere quattro anni. Ben oltre la media di 2 anni e sei mesi delle esperienze politiche precedenti. Con meno del 9% dei consensi degli aventi diritto al voto, l’attuale maggioranza si è chiusa in se stessa, rappresentando una ganascia settaria che tiene frenata ogni legittima aspettativa. Nel frattempo i drammi ed i disservizi sono cresciuti così come sono tramontate le speranze di una sostanziale rinascita. Nel frattempo, un numero crescente di cittadini guardano al domani con comprensibile rassegnazione. 
Forte con i deboli e debole con i forti, la giunta oligarchica del Sindaco Puddu rischia di rimanere nella storia di Assemini per aver espresso solo livore e chiacchiere. Da quattro anni il pressapochismo spadroneggia cercando di coprire gli evidenti insuccessi di una rivoluzione mancata. Non già nell’innovazione, ma anche nella gestione dell’ordinario. Degrado, insicurezza, storture amministrative, opacità, spreco e l’assenza di buona politica hanno fatto da propulsore di una giunta senza guida e persino irrispettosa dello spirito del Movimento 5 stelle. Assemini è una città ibernata, superata ai sui confini. Le opportunità rimangono nel cassetto, mentre la scadente propaganda ne ipoteca pesantemente il futuro. L’inno stonato è lo stesso di sempre: negare l’evidenza strumentalizzando il fanatismo. Un piano urbanistico superato anche nei presupposti, incompleto, anonimo, flessibile, reso inutile dalla mancanza di incentivi e strategie. Piste ciclabili incomplete ed in stato di abbandono. Crescita esponenziale di consulenze. Violazione dei regolamenti. Costantemente sotto schiaffo dalle autorità di controllo. Noleggio bici fallita sul nascere. Cantieri dissipatori di risorse pubbliche fermi o in costante rimodulazione. Deterioramento del verde pubblico e dei servizi, compresi quelli Cimiteriali. Area cani ridotta in latrina. Aumento dei tributi e delle imposte. Politiche sociali trasformate in bancomat, senza alcuna attenzione per le famiglie, i giovani e gli anziani. Nessuna politica di valorizzazione delle opportunità e dello sport, specie “minori”. Nessuna progetto della mobilità, ma nuove barriere architettoniche. Nessuna traiettoria di sviluppo e incentivo agli investimenti, né partecipazione alla stesura del bilancio e rielaborazione analitica consuntiva dello stesso. Cancellazione di ogni riferimento identitario per dare spazio all’imposizione di una nuova subcultura caotica e dei misteri. 

Intanto, il patrimonio comunale decade; la povertà cresce; l’inquinamento colpisce i nostri concittadini e danneggia le nostre produzioni. La domanda “In cosa si caratterizza Assemini in Sardegna e nel mondo”, rimane inevasa nei fatti. Per il Sindaco Puddu, il principale obiettivo rimane: «conquistare la Regione». 

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