Abbiamo appreso la notizia diffusa dall’Assessore Mandas del
Comune di Assemini, secondo cui la convenzione tra Comune e Cagliari calcio si
sarebbe definitivamente risolta, assicurando un introito nelle casse dell’Ente
pari a 90 mila euro. L’Assessore definisce questo risultato storico,
concludendo con lo slogan “fatti non parole”. Ma sono proprio i “fatti” che ci
lasciano perplessi.
Vediamo il perché.
L’accordo contrattuale per la realizzazione di Asseminello
risale al 1998 (nel 1995 iniziano le procedure). Tra gli impegni sottoscritti
dal Cagliari calcio vi è la realizzazione di una controstrada della larghezza
di 7 metri e di lunghezza pari a circa 550 metri, per collegare la strada “Sa
Ruina” con la strada “Assemini - San Sperate”. Valore allora stimato
dell’opera: 188 milioni di lire (corrispondente a 97 mila euro e 72 centesimi).
Passano gli anni, la controstrada rimane una incompiuta.
Si arriva fino al giorno 11 luglio del 2002, quando l’allora
Commissario straordinario Corda riprende in mano la questione irrisolta e sigla
con la società sportiva, nella pienezza delle sue funzioni, un nuovo accordo:
si prende atto che la controstrada inizialmente concordata non può essere
realizzata, e si accordano di attualizzare il valore economico della stessa e
proiettare quella cifra in investimenti pubblici alternativi. L’importo
attualizzato e concordato è pari a 142 mila euro e 26 centesimi. Le opere da realizzare
riguardano l’illuminazione dell’area di Sant’Andrea e del parco comunale. Dal
2002 tale accordo rimane sulla carta.
Riassumendo: con il Commissario Straordinario in tre anni il
beneficio pubblico sottoscritto risulta più 50 mila euro; con la giunta
Puddu/Mandas in sedici anni risulta meno 7 mila euro rispetto al ’98 e meno 57
mila euro rispetto al 2002.
Ci domandiamo come l’Assessore Mandas ed il Sindaco Puddu
siano giunti alla quantificazione dei 90 mila euro se già nel 1998 era stato
concordato un beneficio pubblico pari a 97 mila euro (188 milioni di lire) e la
cifra stimata nel 2002 era di oltre 142 mila euro e che dopo sedici anni
dovrebbe essere attualizzata, raggiungendo - a nostro avviso - almeno 200 mila
euro. In sostanza, ci sarebbe un buco di 110 mila euro. Trattandosi di benefici
pubblici, auspichiamo che venga fatta maggiore chiarezza.
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