giovedì 22 febbraio 2018

CHE DIO SALVI LA REGIONE SARDA!


Ringraziamo il sindaco per la replica, ma parliamo d’altro
“ViviAssemini”: «con quale strumento legale ha chiuso l’accordo con il Cagliari calcio?»


Abbiamo appreso solo nel tardo pomeriggio di ieri che era stata pubblicata la replica del Sindaco di Assemini sul suo noto e disorganizzato assenteismo. Ne prendiamo atto con piacere, ma riteniamo che siano ben altre le questioni rilevanti rimaste inevase. Come l’accordo tra Comune e Cagliari calcio.


Consideriamo positivamente il fatto che il Sindaco abbia definito il nostro impegno civico «anormale». Infatti abbiamo sempre operato fuori dagli schemi del conformismo e contro un sistema che consideriamo dannoso, indipendentemente da chi lo rappresenta. Cogliamo favorevolmente il fatto che abbia sottolineato che non ci siamo mai recati nel suo ufficio per rappresentare esigenze personali. Infatti, ogni nostra richiesta e ogni nostra denuncia è sempre stata nell'interesse generale, pubblica, ossia trasparente.


Prima che si entri nel vivo della campagna elettorale evocata dal Sindaco per il rinnovo del Consiglio comunale, ricordiamo che tante sono le proposte e le delucidazioni che abbiamo rivolto al Primo cittadino, rimaste inevase. Tra tutte: l’accordo tra Comune e Cagliari Calcio. Approfittiamo della rinnovata disponibilità del Sindaco per chiedergli di spiegare come sia stato possibile quantificare il valore della realizzazione della contro strada da parte dell’associazione sportiva, stabilito in 188milioni di lire (oltre 97mila eruro) nel 1998, attualizzati nel 2002 in oltre 142mila euro e ricalcolati nel 2018 dall’Assessore Mandas in 90mila euro, dopo aver sostenuto nella seduta consiliare del 15 maggio 2014 che l’importo corretto era di 200mila euro).


È nostro dovere ricordare che nonostante il Sindaco e l’Assessore abbiano comunicato pubblicamente la chiusura del nuovo accordo, non risulta agli atti alcuno strumento giuridicamente rilevante che autorizzi l’Assessore a formalizzarlo. Fatto che riteniamo molto grave perché sembrerebbe che l’amministratore pubblico abbia agito a titolo personale.

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