sabato 10 febbraio 2018

IL COMUNE SE NE FREGA DELLE FOIBE

il Sindaco naufraga nel qualunquismo, nell’insufficienza amministrativa e nella menzogna servile




Ogni genocidio è distruzione ed in quanto tale una follia ingiustificabile.


Vi sono mali che non possono trovare interpretazioni ad intensità variabile. Non possiamo accettare che le percezioni di un gruppo possano ergersi a valore universale e vincolante. Perché non vi è differenza sostanziale tra la deportazione nei campi di concentramento e l'orrore delle foibe, come di ogni altra forma di violenza efferata, crimine razziale, di classe e vendetta politica.


Per decenni la storia non ha raccontato la verità sulle foibe, complice di una cultura dominante che ha imposto la propria visione nel nome di un conformismo di comodo. Oggi possiamo sconfiggere la tentazione sempre viva di imporre forme di pensiero unico perché abbiamo gli strumenti per essere liberi attraverso la conoscenza ed il confronto costruttivo.


Commemorare la "Giornata del ricordo" è anche un obbligo giuridico che compete anche al Comune di Assemini. Lo scorso anno è stato fatto, seppure con una timida iniziativa. Quest'anno no, subordinandone l'alto valore intrinseco all'interesse elettorale di un Sindaco che, non avendo alcuna visione politico culturale, naufraga nel più totale qualunquismo, insufficienza amministrativa e nella menzogna servile.

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