lunedì 12 febbraio 2018

SANTA GILLA, UN TESORO IN CASSAFORTE

Anche la politica di Puddu produce spreco e disoccupazione



Anche questi cinque anni di amministrazione comunale sono trascorsi senza azioni di politica economica. I problemi del mancato rilancio produttivo rimangono sulla scrivania del Sindaco, aggravati dall’aumento dei disservizi, della pressione tributaria e dei grandi gruppi di potere. Tra i tesori a portata di mano vi è la Laguna di Santa Gilla, ma occorre valorizzarla.



Trattasi di un imponente patrimonio floristico e di avifauna di interesse comunitario, la cui produttività è ben al di sotto delle potenzialità. Nonostante i 100 miliardi di lire spesi in impianti negli anni ’90, a cui hanno fatto seguito altri investimenti su progetti poi naufragati, la Laguna continua a sfuggire dalle attenzioni della politica con gravi ripercussioni per i pescatori e per le attività connesse e potenziali. Essa necessita di un rilancio che risponda ad una necessaria strategia di crescita e sviluppo. Alla locale volontà di cambiare non ha ancora fatto seguito alcuna azione concreta. Di fatto rimane terra di nessuno. L’Amministrazione comunale non ha trovato nemmeno le ragioni per riunire i pescatori asseminesi e cercare con loro soluzioni da gestire in proprio o da prospettare alla Regione sarda.


La pesca non è solo un’importante attività economica, ma una proiezione culturale e di civiltà da incentivare nell’alveo del ruolo che la politica ha. Assemini ha recentemente accettato passivamente l’istituzione di un unico Parco naturale, comprendente Santa Gilla, Molentargius e la Sella del Diavolo. Non mettiamo in discussione le intenzioni, ma il programma che sembra delineare l’ennesimo dissipatore di risorse pubbliche su cui inserire tutto ed il suo contrario, continuando a non salvaguardare e valorizzare la produttività del patrimonio naturale e storico-culturale. Trattasi di aree naturalistiche molto diverse tra loro, anche per criticità. Perciò necessitano di gestioni mirate.


Del resto, solo sulla Laguna di Santa Gilla, a partire dagli anni ’80, sono stati spesi l’equivalente di centinaia di milioni di euro di fondi pubblici sottratti al consumo delle famiglie ed agli investimenti delle imprese. Ma il degrado è ancora visibile. Nel 1996 venne varato il progetto “Life natura gilia”. L’equivalente di quasi 3 milioni di euro di fondi comunitari a favore del consorzio intercomunale comprendente Cagliari, Assemini, Capoterra ed Elmas. Tra gli interventi realizzati vi è un percorso naturalistico, oggi espressione di oggettiva desolazione: nessuna cura e nessuna vigilanza. Anche Assemini se ne lava le mani, lasciando l’area in stato di totale abbandono, mentre un numero crescente di cittadini non trovano lavoro e si vedono costretti ad emigrare.


Riteniamo necessario comprendere che certa modernità non debba più essere vissuta con entusiasmo adolescenziale e che occorra ripartire dal Primato della politica per costruire centri di produttività e di attrazione partendo da quelli già disponibili in natura.

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