venerdì 22 maggio 2015

Ancora bilancio in ritardo ed il conto lo pagano i cittadini



Rileviamo, per l’ennesima volta, che l’Amministrazione comunale di Assemini a guida pentastellata si appresta ad approvare il bilancio preventivo in forte ritardo. In linea con la politica dei rinvii del Governo e senza coinvolgere i cittadini e le loro organizzazioni sociali. Un ulteriore ritardo che vincola la spesa con pesanti ripercussioni sui cittadini sempre più poveri e creditori. Intatti, invece, gli stipendi erogati al Sindaco, agli Assessore ed alla Presidente del Consiglio comunale.



Il bilancio preventivo di un Comune non è solo un documento contabile, ma lo strumento per realizzare un progetto di governo. Esso esprime lo spirito, la volontà e la capacità di rispondere al miglioramento della vivibilità, sicurezza, sviluppo e crescita socioeconomica. L’attuale maggioranza rappresenta un quinto dei cittadini, dunque ha il dovere politico di coinvolgere gli asseminesi nelle scelte dirette ad influenzare la loro vita, mettendo a loro disposizione gli strumenti di programmazione. Bisogna attuare il “bilancio partecipativo” per consentire ai cittadini di scegliere, condividendo metodi ed obiettivi, riguardanti le politiche sociali come quelle sugli investimenti strutturali; lo sviluppo urbanistico, della mobilità, cultura, sport, ambiente e crescita economica. Una grande opportunità per una Giunta, in balia delle onde e senza un progetto strategico. 

Oltre che partecipato, il bilancio, deve essere trasparente. Non basta rendere pubblico il consuntivo, occorre che sia chiaro a tutti. Bisogna scomporre le voci che, così come appaiono, non dicono nulla. Occorre entrare nel merito di tutte le componenti di spesa. Il cittadino deve sapere dove finiscono i soldi che mette a disposizione con i propri sacrifici. Chi governa deve garantire la tracciabilità delle risorse e delle spese per dimostrare che esiste un controllo dei costi, delle entrate e dello stato di avanzamento degli investimenti.


Mancanze molto gravi che dimostrano la totale subalternità al sistema che dicono di voler combattere. Inoltre, esprimono mancanza di serietà e di coerenza rispetto agli impegni elettorali, incentrati nella trasparenza e democrazia inclusiva. 

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