La
Sardegna ha bisogno di sviluppo territoriale
La proposta
avanzata dal rappresentante di Sel in Commissione Riforme del Consiglio
regionale della Sardegna, secondo cui i comuni dell’hinterland dovrebbero essere
sciolti per creare un unico Comune di oltre 400 mila abitanti, deve essere respinta
dagli amministratori locali.
Assemini
non può e non deve essere cannibalizzata da Cagliari nell’ottica di un
rinnovato, dannoso ed anonimo centralismo. La Sardegna necessita di riscoprire e
valorizzare i propri territori e le proprie specificità. Non ha bisogno di
nuove periferie prigioniere di ridondanti forme di statalismo, utili solo a
facilitare carriere e mantenere benefici politici. L’idea di istituire l’Area
Metropolitana necessita di approfondimenti e studi ben più articolati al fine
di evitare ulteriori danni, ma certamente non potrà essere lo strumento per
azzerare i comuni, i loro strumenti programmatori ed attuativi. Da anni si
continuano a tagliare e ridimensionare le autonomie per creare nuovi e più
forti centri di potere, assottigliando le già precarie condizioni di
trasparenza, rappresentanza e partecipazione.
Una cosa
è la gestione in comune di servizi e la promozione di progettualità
condivisibili, altra cosa è l’azzeramento dell’auspicabile sistema
territoriale. Unica possibilità concreta al vero rilancio
socioeconomico.
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