giovedì 10 marzo 2016

Allarme inquinamento, l’assessore Mandas intervenga


Lo sviluppo presuppone valorizzazione delle risorse, non la loro distruzione



Assemini è gravemente inquinata. A questo si aggiunge il proliferare incontrollato di antenne per la telefonia cellulare a causa della mancanza di regolamentazione, certamente conseguente a un insufficiente senso di responsabilità delle precedenti amministrazioni. Mancano da sempre anche le azioni di monitoraggio sulle emissioni elettromagnetiche. Prendendo spunto dai presupposti programmatici dell’attuale maggioranza, invitiamo l’Assessore alla Sostenibilità ambientale a fare il punto della situazione.

Già nel mese di febbraio del 2012 si costituì un comitato spontaneo, confluito poi in “ViviAssemini”, che attivò una raccolta firme tra i residenti del quartiere di via Asproni per chiedere la regolamentazione delle installazioni e il monitoraggio delle emissioni. L’Amministrazione comunale di allora, nonostante i solleciti, nemmeno rispose. Lo stesso Comitato popolare “ViviAssemini” si è già rivolto pubblicamente all’attuale amministrazione comunale per stimolare azioni conseguenti. L’utilità del servizio telefonico e dati non deve escludere il rispetto dei cittadini e dell’ambiente in cui devono vivere e produrre. Per tale motivo, ci rivolgiamo all’Assessore Gianluca Mandas per conoscere quali azioni intenda intraprendere a tutela della salute pubblica, già gravemente e ampiamente compromessa dalle politiche miopi e disastrose del passato, specie nell’area industriale di Macchiareddu. Secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, Assemini è tra le aree più inquinate d’Italia. Dai dati si evince che per uomini e donne è presente un eccesso di mortalità per le malattie dell'apparato respiratorio ed un difetto, per i soli uomini, per le malattie circolatorie. Il tumore della pleura è in eccesso in entrambi i generi. La popolazione maschile presenta un elevato rischio di contrarre forme di leucemie. Una situazione allarmante che amplifica i danni causati da un modello statalista di sviluppo prevalentemente parassitario che ha compromesso le opportunità e le risorse naturali da cui creare vera ricchezza territoriale diffusa e duratura. Un modello “pirata” che ha compromesso ben 445 mila ettari di territorio sardo. Aree che sono state iscritte in Siti d’Interesse Nazionale (SIN) ossia aree gravemente contaminate. Circa un sardo su tre (la media nazionale è di 1 italiano su 9) vive in un SIN, dove si sono registrati 10 mila decessi in eccesso rispetto ai riferimenti regionali. Anche il centro urbano non gode di buona salute. Secondo i dati divulgati dalle associazioni che tutelano l’ambiente,  nel solo mese di gennaio abbiamo avuto ben 8 superamenti del valore limite del PM10.

Chiediamo all’assessore di spiegare se intenda, nei limiti delle sue competenze: avviare l’iter per dotare Assemini di un Regolamento; assicurare - in sede di applicazione della tassazione degli immobili - condizioni di vantaggio per compensare la loro svalutazione a causa della presenza di antenne in aree pubbliche; promuovere azioni di monitoraggio delle emissioni per scongiurare ulteriori possibili danni alla salute pubblica; portare all’attenzione della Regione sarda la grave situazione ambientale asseminese.

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