Lo
sviluppo presuppone valorizzazione delle risorse, non la loro distruzione
Assemini è gravemente inquinata. A questo
si aggiunge il proliferare incontrollato di antenne per la telefonia cellulare
a causa della mancanza di regolamentazione, certamente conseguente a un
insufficiente senso di responsabilità delle precedenti amministrazioni. Mancano
da sempre anche le azioni di monitoraggio sulle emissioni elettromagnetiche. Prendendo
spunto dai presupposti programmatici dell’attuale maggioranza, invitiamo
l’Assessore alla Sostenibilità ambientale a fare il punto della situazione.
Già nel mese di febbraio del 2012 si
costituì un comitato spontaneo, confluito poi in “ViviAssemini”, che attivò una
raccolta firme tra i residenti del quartiere di via Asproni per chiedere la
regolamentazione delle installazioni e il monitoraggio delle emissioni.
L’Amministrazione comunale di allora, nonostante i solleciti, nemmeno rispose.
Lo stesso Comitato popolare “ViviAssemini” si è già rivolto pubblicamente
all’attuale amministrazione comunale per stimolare azioni conseguenti. L’utilità
del servizio telefonico e dati non deve escludere il rispetto dei cittadini e
dell’ambiente in cui devono vivere e produrre. Per tale motivo, ci rivolgiamo
all’Assessore Gianluca Mandas per conoscere quali azioni intenda intraprendere a
tutela della salute pubblica, già gravemente e ampiamente compromessa dalle
politiche miopi e disastrose del passato, specie nell’area industriale di
Macchiareddu. Secondo
i dati diffusi dal Ministero della Salute, Assemini è tra le aree più inquinate
d’Italia. Dai dati si evince che per uomini e donne è presente un eccesso di
mortalità per le malattie dell'apparato respiratorio ed un difetto, per i soli
uomini, per le malattie circolatorie. Il tumore della pleura è in eccesso in
entrambi i generi. La popolazione maschile presenta un elevato rischio di contrarre
forme di leucemie. Una situazione allarmante che amplifica i danni causati da
un modello statalista di sviluppo prevalentemente parassitario che ha compromesso
le opportunità e le risorse naturali da cui creare vera ricchezza territoriale
diffusa e duratura. Un modello “pirata” che ha compromesso ben 445 mila ettari
di territorio sardo. Aree che sono state iscritte in Siti d’Interesse Nazionale
(SIN) ossia aree gravemente contaminate. Circa un sardo su tre (la media
nazionale è di 1 italiano su 9) vive in un SIN, dove si sono registrati 10 mila
decessi in eccesso rispetto ai riferimenti regionali. Anche il centro urbano
non gode di buona salute. Secondo i dati divulgati dalle associazioni che
tutelano l’ambiente, nel solo mese di
gennaio abbiamo avuto ben 8 superamenti del valore limite del PM10.
Chiediamo all’assessore di spiegare se
intenda, nei limiti delle sue competenze: avviare l’iter per dotare Assemini di
un Regolamento; assicurare - in sede di applicazione della tassazione degli
immobili - condizioni di vantaggio per compensare la loro svalutazione a causa
della presenza di antenne in aree pubbliche; promuovere azioni di monitoraggio
delle emissioni per scongiurare ulteriori possibili danni alla salute pubblica;
portare all’attenzione della Regione sarda la grave situazione ambientale
asseminese.
Nessun commento:
Posta un commento