L’Anci Sardegna chiede più fondi per sostenere le politiche migratorie, da sempre improntate sull’emergenza e, dunque, sulla confusione e sulla
mercificazione dell’individuo. Però, i sindaci, dimenticano di pretendere che
lo Stato rispetti le leggi che definiscono tempi e metodi certi per il
riconoscimento, la concessione del diritto di permanenza o l’obbligo di respingimento.
Chiedere più fondi induce a percepire che la politica
continua a non avere convenienza a governare seriamente il problema, piuttosto
a continuare a gestire l’emergenza con evidente dissipazione di risorse in
sottogoverno.
Uno Stato che pretende il rispetto delle leggi, ma che -
nelle sue burocratiche articolazioni - non le rispetta dovrebbe essere
giudicato da un Tribunale internazionale.
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