giovedì 22 settembre 2016

Zedda vuole le Olimpiadi? Apra il suo portafogli.



La Raggi, coerentemente alla sua campagna elettorale, ha detto ufficialmente NO alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024. Anche i cittadini hanno già detto NO. Eppure l’ennesima sceneggiata all’italiana va in onda con tutto il suo impeto tragicomico. 
In Sardegna a vestire i panni del paladino pro Olimpiadi è il Sindaco del Capoluogo che intravede in questa posizione un’occasione di rilancio dell’economia e dell’immagine di Cagliari e della Sardegna, incurante del fatto che il settore pubblico è talmente corrotto e inefficiente che ci mancano soltanto i finanziamenti pubblici per un mega evento come le Olimpiadi per distruggere definitivamente quel poco che ancora sopravvive.
Si potrebbe, però, riproporre la questione in un’altra prospettiva, già sollevata in passato da Carlo Lottieri.  Se il Sindaco di Cagliari ritiene che l’idea delle Olimpiadi sia buona, immagino abbia valutato tecnicamente che i costi siano oggettivamente inferiori ai benefici. Perché se così è sarebbe bene che tutto questo venisse finanziato da chi crede in questa iniziativa e non da chi è contrario o indifferente.
Sostanzialmente, il Sindaco di Cagliari, “metta mano al suo personale portafoglio e giochi i suoi 50/100 mila euro. Perché se il progetto è davvero interessante, troverà sicuramente tanti altri capitali privati ben più consistenti e imprese private di cospicue dimensioni che lo seguiranno per dare corpo al progetto per costruire stadi, infrastrutture e tutto quello di cui c’è bisogno”.

Del resto, le uniche Olimpiadi che hanno prodotto utilità e produttività reale sono state quelle di Atlanta, in America. Un vero affare per le società private che organizzarono e gestirono il tutto, senza gravare minimamente sulle tasche dei cittadini. Anzi, i cittadini ci guadagnarono. Inoltre, sarebbe il primo caso italiano di spartizione/ripartizione della torta senza ripercussioni penali.

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