Chi non è in grado di costruire alternative politiche si dimetta
Le forze politiche rappresentate in Consiglio comunale hanno il dovere
di lavorare per la Città. Invece, a prevalere sono gli insulti e la violenza
verbale contro la persona e contro l’informazione.
Il susseguirsi sistematico di attacchi violenti che nulla hanno a che
vedere con la diversa, legittima ed auspicabile visione nella gestione della
cosa pubblica, rappresentano l’ennesimo fallimento di chi continua ad anteporre
l’interesse personale ai bisogni dei cittadini.
La Politica è coesistenza umana, mediazione, finalizzata a superare le
incertezze e garantire ordine per affermare progetti di crescita e sviluppo. Il
fine collettivo deve prevalere su quello personale. Perciò il dibattito deve
rimanere nell’alveo del confronto rispettoso delle parti. La Politica non può
limitarsi alla narrazione e non può alimentarsi della disgregazione e della
destabilizzazione fine a se stessa. La Politica ha il dovere di andare oltre perché
ha la responsabilità di far crescere una Città in forte crisi. Dalle crisi
bisogna uscire, elaborando pensieri e azioni costruttive in grado di affermare
un ordine nuovo. L’individuo è il mattone su cui costruire il cambiamento. Il
rapporto tra cittadini, rappresentanti ed istituzione deve essere fondato sulla
lealtà.
Chi non è in grado di rappresentare e di costruire alternative
politiche, deve prendere atto di essere un problema, non una risorsa: si
dimetta. Il Consiglio comunale è il luogo in cui deve esprimersi l’unità
d’intenti. Non è un’arena all’interno della quale ognuno si sente libero di
esprimere il peggio di se stesso.
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