giovedì 30 novembre 2017

LA CRISI AUMENTA E MANCA UN PROGETTO POLITICO SULLA CASA

«il Consiglio comunale assicuri il diritto primario di abitare e di non essere sfrattati »






La profonda crisi economica è un fatto oggettivo, dimostrato anche dalla difficoltà di accesso alla casa. La richiesta di affermare il diritto naturale di abitare non è un privilegio e deve trovare risposte politiche che sono di competenza di un comune. Ad oggi, al netto degli interventi tampone posti in essere da Regione e Governo, non risulta nessun atto del Comune di Assemini diretto ad affermare un’articolata politica sulla casa.

A fronte di una crescente richiesta di maggiore accessibilità, a prezzi sostenibili, non vi è alcuna azione diretta ad assicurare ai cittadini di vivere una vita dignitosa. La politica locale continua a soffrire di ancestrale sudditanza, operando nel solco delle decisioni contemporaneamente contestate ed espresse da centri di potere paralleli o sovra ordinati. Mancano azioni straordinarie autonome, in linea con le competenze stabilite anche dalla normativa in vigore. Il diritto alla casa non è solo una questione quantitativa, ma anche qualitativa. Un diritto negato da una classe dirigente che sfugge dal dovere di affrontare i problemi sostanziali, limitandosi alle esternazioni elettoralistiche incentrate prevalentemente sullo scaricabarile. Intanto, centinaia di concittadini vivono con dignità anche il problema dello sfratto in un contesto socioeconomico drammatico. Questo comportamento non deve indurre a sottovalutarne gli aspetti intrinseci: la salvaguardia del diritto di abitare è una delle precondizioni della pace sociale, senza la quale non vi è nemmeno giustizia. Il diritto ad abitare è un diritto umano ed in quanto tale deve essere rispettoso dell’individuo, universale, inviolabile, indisponibile. La mancanza di alloggi a prezzi accessibili, determina gravi conseguenze nella vita dei cittadini, peggio lo sfratto dove gli individui non possono essere lasciati in balia della prassi giurisdizionale del rinvio senza soluzione definitiva. È la politica, attraverso l’affermazione sostanziale del suo primato, che ha il dovere di governare gli eventi. 


Il diritto di abitare rappresenta un bisogno primario e spetta al Consiglio comunale indirizzare la Giunta ad elaborare un progetto politico sulla casa proiettato al breve, medio e lungo periodo.
  

Nessun commento:

Posta un commento