sabato 9 agosto 2014

La gente soffre, bisogna passare ai fatti

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La grave crisi economica e sociale, accompagnata dalla mancanza di politiche attive costruttive ed innovative, sono la principale causa del malessere sociale. I comuni hanno il dovere di agire nel rispetto del principio di rappresentanza, focalizzando i problemi ed unendo le forze per raggiungere obiettivi politici ed amministrativi chiari, definiti e condivisi. Assemini deve trovare una sua traiettoria di crescita e sviluppo che parta dal consolidamento della base economica, senza dimenticare che tutti i cittadini devono poter godere di pari opportunità e dignità.  

Cresce il numero delle famiglie in stato di povertà. Mancano le occasioni occupazionali e l’attuazione di progetti di compensazione sociale per i singoli. Assemini deve cambiare passo e rispettare gli impegni elettorali. Deve passare dalla politica degli annunci a quella riformista, del fare; dalla gestione commissariale a quella politica. Accusare chi ha amministrato in passato non produce cambiamento concreto. Attribuire ogni responsabilità ai dipendenti comunali sul profondo ritardo nell’attuazione degli impegni programmatici, non crea impulso alla crescita ed allo sviluppo. La macchina amministrativa è stata riorganizzata dal Sindaco per attivare atti amministrativi che oggi risentono, evidentemente, solo dell’inerzia e della mancanza di umiltà della Giunta, della mancanza di una guida. Le attuali condizioni della vivibilità, della sicurezza e del lavoro, necessitano di azioni politiche in grado di individuare traiettorie di sviluppo e favorire la ripresa ridando ad Assemini un’anima. Fare politica significa guardare agli altri, al futuro della nostra città. Significa dimostrare di avere la capacità di cogliere le opportunità e di innovare concretamente. Di saper mettere a disposizione dell’economia gli strumenti necessari e propri di un Comune. Bisogna favorire una economia territoriale attraverso la combinazione dei fattori della produzione: terra, capitale, lavoro, conoscenze tecniche e scientifiche, identità. Chi rimane indietro non può essere abbandonato. È compito del Comune predisporre progetti di sostegno e compensazione facendo buon uso delle risorse e degli ammortizzatori sociali già predisposti dall’Europa, dal Governo e dalla Regione. La vittoria che interessa i cittadini non è quella elettorale, ma quella del cambiamento.  


Il Comitato civico ViviAssemini, consapevole delle difficoltà e dei limiti dell’esecutivo comunale, invita il Sindaco ad ascoltare ed attivarsi unendosi alle forze sociali. Ad essere pienamente rappresentativo di un progetto più ampio. Di abbandonare la clessidra e dare risposte ai tanti cittadini che lamentano un suo progressivo distacco dalla realtà. Ad Assemini tanta gente soffre e non ha la forza per uscire da sola da una condizione di disagio ampiamente indotto da politiche scellerate di ogni ordine e grado. 

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