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La grave
crisi economica e sociale, accompagnata dalla mancanza di politiche attive
costruttive ed innovative, sono la principale causa del malessere sociale. I
comuni hanno il dovere di agire nel rispetto del principio di rappresentanza,
focalizzando i problemi ed unendo le forze per raggiungere obiettivi politici
ed amministrativi chiari, definiti e condivisi. Assemini deve trovare una sua
traiettoria di crescita e sviluppo che parta dal consolidamento della base
economica, senza dimenticare che tutti i cittadini devono poter godere di pari opportunità
e dignità.
Cresce il
numero delle famiglie in stato di povertà. Mancano le occasioni occupazionali e
l’attuazione di progetti di compensazione sociale per i singoli. Assemini deve
cambiare passo e rispettare gli impegni elettorali. Deve passare dalla politica
degli annunci a quella riformista, del fare; dalla gestione commissariale a
quella politica. Accusare chi ha amministrato in passato non produce
cambiamento concreto. Attribuire ogni responsabilità ai dipendenti comunali sul
profondo ritardo nell’attuazione degli impegni programmatici, non crea impulso
alla crescita ed allo sviluppo. La macchina amministrativa è stata
riorganizzata dal Sindaco per attivare atti amministrativi che oggi risentono,
evidentemente, solo dell’inerzia e della mancanza di umiltà della Giunta, della
mancanza di una guida. Le attuali condizioni della vivibilità, della sicurezza
e del lavoro, necessitano di azioni politiche in grado di individuare
traiettorie di sviluppo e favorire la ripresa ridando ad Assemini un’anima. Fare
politica significa guardare agli altri, al futuro della nostra città. Significa
dimostrare di avere la capacità di cogliere le opportunità e di innovare
concretamente. Di saper mettere a disposizione dell’economia gli strumenti
necessari e propri di un Comune. Bisogna favorire una economia territoriale
attraverso la combinazione dei fattori della produzione: terra, capitale,
lavoro, conoscenze tecniche e scientifiche, identità. Chi rimane indietro non
può essere abbandonato. È compito del Comune predisporre progetti di sostegno e
compensazione facendo buon uso delle risorse e degli ammortizzatori sociali già
predisposti dall’Europa, dal Governo e dalla Regione. La vittoria che interessa
i cittadini non è quella elettorale, ma quella del cambiamento.
Il
Comitato civico ViviAssemini, consapevole delle difficoltà e dei limiti dell’esecutivo
comunale, invita il Sindaco ad ascoltare ed attivarsi unendosi alle forze
sociali. Ad essere pienamente rappresentativo di un progetto più ampio. Di abbandonare
la clessidra e dare risposte ai tanti cittadini che lamentano un suo
progressivo distacco dalla realtà. Ad Assemini tanta gente soffre e non ha la
forza per uscire da sola da una condizione di disagio ampiamente indotto da
politiche scellerate di ogni ordine e grado.
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