domenica 24 agosto 2014

Subito i Comitati di quartiere per un cambiamento condiviso


Riconoscere che i cittadini hanno delle competenze da mettere in campo non è utopia, ma una sfida culturale e di civiltà. Perciò chiediamo che l’amministrazione comunale istituisca i Comitati di quartiere.
In un quadro politico generale deprimente, nei quartieri di Assemini, già da qualche anno, si è incominciato a praticare seppure lentamente un altro tipo di politica, fatta di passione e di protagonismo civico. La società è unica, civile e politica allo stesso tempo. Le associazioni e i comitati, compresi quelli di quartiere, devono fare politica. Se gestiti da persone serie e responsabili, producono la miglior politica. Quella che, senza immergersi nella sterile faziosità, prova a risolvere problemi concreti, spesso con competenze e responsabilità superiori a quella di molti amministratori pubblici. Una politica dal basso che inverta la piramide. Assemini ha bisogno di gruppi di persone con la schiena dritta che si prendano carico dei bisogni e dei problemi dei cittadini nelle specifiche zone e che dialoghino con il Comune; che promuovano la trasparenza e la partecipazione alla vita politica, culturale e sociale. Donne e uomini attivi che si impegnino per migliorare l’informazione e la comunicazione fra i cittadini, gli assessori ed i consiglieri. L’istituzione dei Comitati di quartiere non potrà che essere anche un fatto estremamente positivo per gli amministratori genuinamente interessati al bene comune. Più volte abbiamo sollecitato l’indignazione pacifica e costruttiva degli asseminesi, nonché la necessità di recuperare la nostra identità come ulteriore volano per la crescita culturale ed economica; per sfuggire dai pericoli della globalizzazione standardizzante. L’indignazione è figlia di coloro che vogliono partecipare al cambiamento, contro la degenerazione di una politica preoccupante e ritardataria. Genitori e figli agiscono dappertutto maturando una coscienza cognitiva (sanno quello che vogliono). Essi rappresentano una fascia enorme e variegata d’individui altrimenti destinati alla marginalità. La gente chiede lavoro, casa, cura degli anziani, investimento sui giovani, sicurezza, innovazione e migliore vivibilità.
Mentre è in atto una straordinaria rivoluzione culturale globale, la nostra giunta tarda a vedere nel confronto sociale una ricchezza. Siamo convinti che Assemini cambierà solo con una ampia partecipazione attiva sulle scelte amministrative con cui ripartire onori e soprattutto responsabilità.  

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