Assemini (CA) – Per l’ennesima volta balza alla cronaca
lo stato di preoccupante inquinamento dell’area Industriale di Macchiareddu. Diminuisce
l’occupazione e crescono gli effetti di una forma di industrializzazione imposta
e senza controlli: tumori e asma. Per decenni, ogni disfunzione, è stata
giustificata dalle ricadute occupazionali. Ma, queste aziende, oltre a non
pagare i danni ambientali, versano i tributi al Comune di Assemini?
L’area
di Macchiareddu è gravemente compromessa, risultando - secondo i dati diffusi
dal Ministero della Salute - tra le aree
più inquinate d’Italia. Dai dati si evince che per uomini e donne è presente un
eccesso di mortalità per le malattie dell'apparato respiratorio ed un difetto,
per i soli uomini, per le malattie circolatorie. Il tumore della pleura è in
eccesso in entrambi i generi. La popolazione maschile presenta un elevato
rischio di contrarre forme di leucemie.
Una condizione di gravissimo disagio che amplifica i danni causati da un
modello rivelatosi inefficiente e dannoso, calato dall’alto rifiutando ogni
alternativa produttiva “territoriale” ecocompatibile. Un modello “pirata” che
ha compromesso ben 445 mila ettari di territorio sardo. Aree che sono state
iscritte in Siti d’Interesse Nazionale (SIN) ossia aree gravemente contaminate
che necessitano di urgenti interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo e/o
delle acque superficiali e sotterranee per evitate ulteriori danni ambientali e
sanitari. Circa un sardo su tre (la media nazionale è di 1 italiano su 9) vive
in un SIN, dove si sono registrati 10 mila decessi in eccesso rispetto ai
riferimenti regionali. Davanti a tutto ciò, la politica, a parte qualche rara
eccezione, appare distratta.
Il
Comitato civico ViviAssemini ha più volte invitato la maggioranza a prendere in
seria considerazione la questione, con atti formali. Già in passato, la precedente
Giunta, era stata interessata per verificare il rispetto del contratto con l’azienda
produttrice di energia eolica sita sempre in Macchiareddu, per poi scoprire che
non solo non erano mai stati versati al Comune i proventi dalla
commercializzazione dell’energia, ma nemmeno i tributi. Per tale motivo
rivolgiamo all’Amministrazione comunale i seguenti quesiti: le aziende operanti
nell’area industriale sono state iscritte a ruolo? Pagano i tributi previsti
come fanno i cittadini e le imprese vittime della distrazione altrui?
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