Assemini (CA) – La popolazione locale è destinata ad un
progressivo invecchiamento. I giovani continuano a correre rischi. Compito di chi
amministra è anche quello di studiare il fenomeno, elaborare e attuare
politiche di gestione, aggregazione e valorizzazione per non disperdere
preziose potenzialità, esperienze e conoscenze. Assemini deve uscire dall’immobilismo
per promuovere ed attuare un progetto socioculturale.
In
Sardegna crescono le politiche territoriali in grado di gestire fenomeni naturali.
Nascono centri di aggregazione sociale anche diffusi con lo scopo di offrire
occasioni d’incontro, di scambio culturale e di esperienze, di socializzazione
per minori, giovani ed anziani. Centri nei quali si attua l’integrazione anche
intergenerazionale, si trasmette conoscenza, si scoprono giochi educativi, si
mette a frutto il tempo libero. Ci riferiamo ad un luogo di aggregazione e
integrazione, finalizzato a favorire il benessere psicofisico, a prevenire
stati di emarginazione e isolamento. A politiche attive che rendano gli anziani
partecipi della ricostruzione di una identità territoriale oramai svanita. Gli anziani
non devono essere considerati solo come fruitori di servizi e interventi, ma
come soggetti portatori di esperienze, competenze, capacità pratiche, teoriche
e come memoria storica e risorsa per l’intera comunità. Allo stesso modo i
giovani. I bambini e gli adolescenti hanno bisogno di essere, al contempo,
destinatari e protagonisti della loro comunità. C’è bisogno di un servizio innovativo,
un luogo di ritrovo, anche fisico, dove i minori e i giovani di Assemini
possono incontrarsi e trascorrere insieme, in modo costruttivo, il proprio
tempo libero. Ci riferiamo ad un servizio finalizzato a offrire opportunità di
aggregazione, socializzazione e crescita, attraverso attività ludiche,
espressive, di animazione, di crescente supporto. Un centro dove si formi
coscienza civica e identitaria. Dove la specialità non sia un errore da
correggere, ma una opportunità da valorizzare.
Il
Comitato Civico ViviAssemini si rivolge all’Amministrazione comunale affinché maturi
una nuova coscienza in grado di produrre politiche attive e concrete. Non ci
riferiamo alla gestione dell’ordinaria amministrazione, ma ad un vero e proprio
progetto socioculturale che superi con coraggio l’immobilismo del presente e l’insufficienza
ereditata del passato. Lo sforzo nobile del volontariato non basta, serve una
sfida pubblica produttiva che valorizzi ed unisca le risorse umane della nostra
città, che contribuisca ad allontanare i giovani dai pericoli e dia gli anziani
un’alternativa alla panchina.
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