Assemini (CA) – L’immobilismo e la mancanza di
programmazione creano danni nell’immediato e sono destinati a paralizzare il futuro
amministrativo. Le pessime condizioni di vivibilità, la mancanza di sicurezza e
di politiche per il lavoro, necessitano di azioni costruttive e orientate a
durare nel tempo. I cittadini asseminesi sono destinatari passivi di costosi errori
e scelte prevalentemente aleatorie che producono un ampliamento della forbice tra
promesse elettorali e fatti. Inoltre, producono un innalzamento della tassazione
in una confusione amministrativa senza precedenti. Una tassazione che soddisfa
i detentori di grandi ricchezze e che umilia ulteriormente le fasce più deboli.
Sono trascorsi quasi due anni e l’Amministrazione comunale ha il dovere di
iniziare a governare, con umiltà e partendo da fatti strutturali, precondizione
essenziale per il vero rilancio culturale, sociale ed economico di una città ferma,
sempre più isolata, sprecona, priva di anima e in progressivo decadimento.
La
risposta ai problemi non è il classismo di stampo neo conservatore né gli
strascichi di un’antipolitica strumentale, ma il consapevole recupero del ruolo
cardine del “Primato della Politica”. Bisogna mettere Assemini al passo con
quei Comuni che crescono persino con meno risorse. La popolazione invecchia
senza aver ancora previsto necessari servizi. Cresce la disoccupazione e tutti hanno
diritto ad avere opportunità. ViviAssemini ribadisce che l’attuale maggioranza deve
elaborare e attuare un progetto per il recupero e la valorizzazione delle aree
urbane ed extraurbane per poi applicare un modello strategico funzionale allo sviluppo
e alla crescita armonica, uscendo dalla monocoltura attendista e del pressapochismo.
Il Piano Urbanistico comunale, da solo, non sarà volano di alcuna ricchezza. Peggio
la dissipazione di risorse pubbliche. È necessario creare le condizioni per
produrre stipendi, attraendo investimenti privati e consumi. Ma anche attraverso
l’avvio di cantieri pubblici sfruttando i fondi regionali, nazionali ed
europei. Fondi per i quali abbiamo già pagato imposte e tasse. È necessario agire
per superare: le gravi condizioni ambientali prodotte da un incontrollato
inquinamento; il degrado; il consumo del territorio anche con politiche di
incentivo all’abbellimento delle costruzioni esistenti; il grave dissesto di strade
e marciapiedi; le diffuse ed incivili barriere architettoniche; la mancanza di
un adeguato Piano del traffico; i problemi inerenti al sempre attuale rischio
idrogeologico; la mancata integrazione del quartiere di “Truncus is Follas”. Non
si possono continuare ad eludere le promesse, i problemi e le aspettative.
Amministrare
significa risolvere i problemi. Vuol dire innovare, ridurre il peso
schiacciante della burocrazia, rendere produttiva l’identità, la biodiversità e
le professionalità con una nuova coscienza: quella dell’autogoverno
responsabile, condiviso e riformista per contribuire allo sviluppo e
all’affermazione di un sempre più necessario “Sistema Sardegna”. Occorre
recuperare, mantenere e valorizzare le ricchezze e il patrimonio pubblico
esistente realizzato con i sacrifici di tante generazioni. Chi ha scelto di
amministrare deve rispondere ai cittadini per ciò che fa, senza scuse e senza
bugie.
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