Assemini (CA) – Non bastava la grave responsabilità
della maggioranza sul salasso Tari e sulla scelta del metodo di riscossione
attraverso Equitalia. Così come la mancanza di posizioni formali sulle discutibili
scelte di Abbanoa di cui Assemini è socia. Ora rileviamo la leggerezza con cui
si lasciano in gestione alcune strutture sportive pubbliche. Nel frattempo noi
cittadini continuiamo a pagare le leggerezze di una maggioranza che si dimostra
sempre più distratta.
Rileviamo
con preoccupazione che sino ad oggi, l’attuale maggioranza, dopo quasi due anni
di oggettiva lentezza, non ha ancora provveduto a regolarizzare nemmeno le
strutture sportive che producono utili. Ci mortifica apprendere che nonostante
le reiterate promesse, la giunta, non abbia ancora definito regolari contratti
e che solo con l’arrivo delle bollette per l’uso di energia elettrica e acqua si
sia resa conto che bisognava fare le volture dei contattori. Riteniamo molto
grave che strutture come la piscina comunale (che ci è costata circa 4 milioni
di euro) non versi ancora il canone annuo di 35 mila euro; non abbia pagato la
corrente; l’acqua e la Tari. Circa 200 mila euro che rischiano di ricadere sui
già tartassati cittadini onesti e imprese regolari. Allo stesso modo riteniamo
surreale che il gestore non possa operare compiutamente per le irregolarità ed
i vizi ancora presenti nella struttura e nell’area parcheggi. Area nella quale
l’amministrazione ha deciso, però, di rivedere il progetto ed investire
ulteriori fondi comunali per complessivi 1 milione 200 mila euro.
Il
Comitato Civico ViviAssemini ricorda alla giunta che il Comune è un ente
amministrativo con chiare e definite responsabilità, non un club. Chi vince le
elezioni deve governare per cambiare, in meglio. Inutile ricordare le
responsabilità altrui: queste si conoscono e sono già state decretate dai
cittadini nel segreto dell’urna. Ora occorre definire al più presto le regole
con le società, per garantire l’ordinaria amministrazione delle strutture e
condizioni di vantaggio per i residenti meno abbienti. Contemporaneamente, il
Comune deve svolgere la propria funzione, correggendo gli errori del passato e
garantendo la piena e sicura fruibilità degli impianti.
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