venerdì 12 maggio 2017

ASSEMINI IN FORTE RITARDO CON LA DIGITALIZZAZIONE

ViviAssemini: «così Puddu danneggia Assemini e la Sardegna» 


Il 2017 è l’anno per l’adeguamento all’obbligo di digitalizzare la Pubblica amministrazione: riduzione della documentazione cartacea a favore del formato elettronico, micro pagamenti, servizi, incentivo e sostegno a nuove forme di lavoro. L’obiettivo della riforma è quello di affermare: minor costo della Pubblica amministrazione; maggiore efficienza dei processi amministrativi; impulso allo sviluppo economico e all’occupazione; garanzie di funzionamento. Assemini è in forte ritardo e questo ci costa molto in termini di spesa pubblica, di efficienza dei servizi all’utenza, di sviluppo economico. 
Giunta e maggioranza hanno avuto circa due anni per adeguare compiutamente il Comune di Assemini a tale processo di innovazione secondo le linee guida, e ben quattro per attivare proprie politiche attive rivolte alla trasparenza, alla partecipazione, all’efficienza, alla crescita e allo sviluppo. Al contrario, hanno penalizzato la base economica aumentando le tasse e riducendo i servizi, non hanno accompagnato il PUC a un progetto strategico e non hanno previsto alcuna forma di incentivo per il recupero del patrimonio urbano, favorendo una ulteriore speculazione edilizia che non avrà luogo solo per effetto della crisi. Non hanno attuato politiche economiche per rilanciare la biodiversità, attrarre investimenti e consentire una nuova traiettoria di sviluppo. In questi anni, si è dato molto spazio alle costose e violenti azioni propagandistiche per mascherare gli evidenti insuccessi e consentire la scalata in fretta e furia verso nuove e più appaganti poltrone del potere, danneggiando Assemini e la Sardegna. La norma sull’obbligo della digitalizzazione prevede anche sanzioni pesanti che pagheranno, come sempre, cittadini e imprese. Eppure, l'importanza delle digitalizzazione, dematerializzazione, semplificazione e trasparenza nella Pubblica amministrazione si coglie appieno anche secondo la Corte di Cassazione in tema di appalti pubblici. Trattasi di una opportunità di riorganizzazione ordinamentale e operativa, soprattutto in un contesto di auspicabile gestione associata dei servizi. È efficienza economica e umana. La riorganizzazione della macchina amministrativa attuata dalla Giunta si è dimostrata costosa oltre misura e inefficiente. 

Assemini è stata una delle principali città a dotarsi di un sistema che consente la gestione on line delle gare d’appalto e della mensa scolastica e aderire alla piattaforma regionale per la creazione del SUE, ma davvero poco rispetto ai presupposti della riforma. Questa ulteriore superficialità dimostra quanto il nostro Comune sia, più che vittima, artefice di un evidente argine allo sviluppo armonico. Il non adeguamento a questo principio di cambiamento fondamentale, non può essere attribuito alla mancanza di risorse, vista anche la crescita esponenziale di costi improduttivi e consulenze inutili.
  

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