Apprendiamo con soddisfazione la notizia da
cui emerge la revoca della procedura finalizzata all’affidamento del parco
naturalistico di “Is Olias” da parte del Comune di Capoterra, in seguito alla
richiesta formale avanzata dal Sindaco del Comune di Assemini (clicca per
leggere l’atto: Revoca)
Riteniamo che la scelta dell’attuale
Sindaco di Assemini restituisca alla Città il suo ruolo sovrano. Auspichiamo che
nei prossimi giorni venga attivata un’analisi articolata delle prospettive del
complesso turistico per assicurarne lo sviluppo senza eludere chiarezza e
rispetto delle parti. Auspicio che riteniamo debba partire dall’affermazione
del Primato della politica rispetto ad ogni altra logica.
Cosa era successo?
Il giorno 11 luglio 2018, il Comune di
Capoterra (Area Metropolitana di Cagliari) pubblica nel proprio Albo pretorio
l’avviso di manifestazione di interesse
per l’espletamento di una
procedura negoziata finalizzata all’affidamento dell’appalto
del servizio di concessione
del “Parco naturalistico
Is Olias –
centro turistico ricreativo”
ricadente nel territorio comunale di Capoterra e Assemini,
facenti parte della ex Comunità Montana n. 23”. Un scelta surreale nel metodo e
nel contenuto.
Dalla lettura della documentazione
pubblicata, rileviamo alcuni aspetti che destavano non poche perplessità. In
particolare:
- la durata ventennale;
- l’importo del canone annuo pari a 8 mila 750 euro (meno di 730 euro mensili). Precisiamo che le opere necessarie all’avviamento sono state stimate in euro 174 mila 636, interamente da stornare dall’importo complessivo del canone ventennale dovuto (175 mila euro);
- la destinazione esclusiva a professionisti affermati;
- i tempi di espletamento e consegna della pratica (entro il 31 agosto 2018);
- il ruolo di Assemini relegato a mero destinatario (virtuale) della metà del canone (non risulta nemmeno traccia dell’avviso nel proprio Albo pretorio);
- l’ampia discrezionalità a favore dell’appaltante rispetto ai potenziali destinatari.
Riportiamo il testo integrale dell’avviso:
Trattasi, infatti, di un complesso
naturalistico di 230 ettari, attrezzato e ricadente per il 60% in territorio
Assemini, con: servizi, ristorazione, albergo, aree sosta camper, alloggio indipendente
e tanto altro costato alla collettività oltre 7 milioni di euro.
Abbiamo considerato dannosa la scelta del
Comune di Assemini di cedere la sua sovranità sull’area, sacrificando l’utilità
per i suoi cittadini che hanno pagato le tasse per la realizzazione di tale
complesso. Inoltre, abbiamo ritenuto molto grave che siano state escluse nuove
proposte imprenditoriali visto che aver operato nel settore per almeno tre anni
non significa affatto aver operato bene.
Infine, abbiamo chiesto che, a fronte
delle reali potenzialità anche occupazionali offerte dal complesso, di
sospendere la procedura, analizzarla seriamente e riproporla con cognizione di
causa e rispetto.
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