Giornalisti, intellettuali radical chic, centri sociali,
antirazzisti ed “antifascisti” in servizio permanente effettivo si erano già
gettati a testa bassa sulla notizia, alimentando la campagna mistificatoria che
farnetica di un’Italia xenofoba e intollerante.
Il caso appariva ghiotto: il 2 luglio scorso una ragazza
nigeriana, davanti ad un ufficio postale di Sassari, sarebbe stata insultata e
apostrofata malamente e con frasi “razziste” da un giovane del posto, che le
avrebbe strappato di mano e spezzato il postamat, portato via il cellulare, per
poi tirarla per i capelli e malmenarla. A quel punto sarebbero intervenuti gli
agenti della Polizia e la nigeriana sarebbe stata persino portata al pronto
soccorso.
Immediata la reazione delle associazioni antirazziste che
tramite i loro legali hanno assistito la nigeriana nella presentazione della
denuncia, del Sindaco di Sassari che, come da copione, ha condannato “con
fermezza” il gesto esortando “la città tutta a reagire”, nonché vari
“intellettuali” e “politici”.
Non è mancato il consueto sit-in di protesta delle
associazioni, tenutosi il 3 luglio davanti all’ufficio postale di via Bogino a
Sassari. Le testate giornalistiche hanno rilanciato la notizia senza
minimamente preoccuparsi di verificarne la veridicità e soprattutto di
attendere l’esito degli accertamenti delle forze dell’ordine, con particolare
riferimento a filmati delle telecamere dell’ufficio postale.
Ieri la smentita della Questura: nessuna aggressione
razzista, al contrario è stata la nigeriana ad aggredire il giovane sassarese.
Dalle telecamere della banca si vede che i due discutono davanti al bancomat,
in quanto, come è stato accertato, la nigeriana pretendeva di non rispettare la
fila e passare prepotentemente avanti a tutti. Di fronte alle rimostranze del
sassarese, dal video emerge che la donna ha aggredito il suo interlocutore con
calci e morsi, costringendo il connazionale a difendersi.
Come volevasi dimostrare. L’ampio fronte “politicamente
corretto”, “antifascista”, “antirazzista” e chi più né ha più né metta,
raccoglie in terra di Sardegna e a Sassari l’ennesima figuraccia, a
testimonianza della profonda distanza che ormai separa questi personaggi dal
comune sentire del nostro Popolo.
Carlo Altoviti
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