giovedì 5 luglio 2018

NIGERIANA VITTIMA DI RAZZISMO, MA E' TUTTO FALSO


Giornalisti, intellettuali radical chic, centri sociali, antirazzisti ed “antifascisti” in servizio permanente effettivo si erano già gettati a testa bassa sulla notizia, alimentando la campagna mistificatoria che farnetica di un’Italia xenofoba e intollerante.

Il caso appariva ghiotto: il 2 luglio scorso una ragazza nigeriana, davanti ad un ufficio postale di Sassari, sarebbe stata insultata e apostrofata malamente e con frasi “razziste” da un giovane del posto, che le avrebbe strappato di mano e spezzato il postamat, portato via il cellulare, per poi tirarla per i capelli e malmenarla. A quel punto sarebbero intervenuti gli agenti della Polizia e la nigeriana sarebbe stata persino portata al pronto soccorso.

Immediata la reazione delle associazioni antirazziste che tramite i loro legali hanno assistito la nigeriana nella presentazione della denuncia, del Sindaco di Sassari che, come da copione, ha condannato “con fermezza” il gesto esortando “la città tutta a reagire”, nonché vari “intellettuali” e “politici”.

Non è mancato il consueto sit-in di protesta delle associazioni, tenutosi il 3 luglio davanti all’ufficio postale di via Bogino a Sassari. Le testate giornalistiche hanno rilanciato la notizia senza minimamente preoccuparsi di verificarne la veridicità e soprattutto di attendere l’esito degli accertamenti delle forze dell’ordine, con particolare riferimento a filmati delle telecamere dell’ufficio postale.

Ieri la smentita della Questura: nessuna aggressione razzista, al contrario è stata la nigeriana ad aggredire il giovane sassarese. Dalle telecamere della banca si vede che i due discutono davanti al bancomat, in quanto, come è stato accertato, la nigeriana pretendeva di non rispettare la fila e passare prepotentemente avanti a tutti. Di fronte alle rimostranze del sassarese, dal video emerge che la donna ha aggredito il suo interlocutore con calci e morsi, costringendo il connazionale a difendersi.

Come volevasi dimostrare. L’ampio fronte “politicamente corretto”, “antifascista”, “antirazzista” e chi più né ha più né metta, raccoglie in terra di Sardegna e a Sassari l’ennesima figuraccia, a testimonianza della profonda distanza che ormai separa questi personaggi dal comune sentire del nostro Popolo.

Carlo Altoviti 

Nessun commento:

Posta un commento