Secondo il rapporto Oxfam, in Italia sono quasi 500mila i
braccianti agricoli irregolari. Lavorano fino a 15 ore al giorno, vengono
sfruttati fino all’osso e miseramente sottopagati.
Valerio Arenare, segretario nazionale SINLAI, da sempre
denuncia le umilianti condizioni dei lavoratori agricoli: «non smetteremo mai di dirlo, gli immigrati servono alle mafie
ed ai caporali come braccianti da sfruttare, al fine di abbassare notevolmente
garanzie e paga dei lavoratori. A lucrare su questa situazione é
la Grande Distribuzione Organizzata, che ricarica i prezzi al consumatore fino
a 20 volte e ingrassa il fatturato sulla pelle dei lavoratori. A farne le
spese, come al solito, gli italiani, che hanno due possibilità: o si rassegnano
alla disoccupazione e alla fame, oppure accettano un lavoro di stenti,
sfruttamento e precariato».
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