Le fontanelle dell’acqua pubblica sono un’esigenza crescente
che trova il sostegno anche della Commissione Europea. L’obiettivo è duplice:
aumentare l’accesso all’acqua per i soggetti svantaggiati e ridurre i rifiuti
di plastica.
Milioni di europei, in gran parte espressione di classi meno
abbienti non hanno un accesso immediato all’acqua potabile. Le analisi della
Commissione Europea rilevano che, anche laddove gli stati membri dispongono di
risorse potabili di qualità, manca la possibilità per i cittadini di usufruire
pienamente delle fontanelle o dell’acqua del rubinetto, con conseguente aumento
delle bottiglie di plastica.
Secondo le nuove regole, gli stati membri dovranno
dimostrare che aumenteranno il numero di fontanelle pubbliche, rendendo
pubblica la loro posizione e fornendo informazioni sulla qualità dell’acqua.
Come gli altri paesi, anche l’Italia dovrà adeguarsi alle
disposizioni, che chiedono prima di tutto un’inversione di tendenza rispetto
all’approccio finora adottato.
Ogni Città ha il dovere di assicurare il diritto di accesso
all’acqua. I costi pubblici sono irrisori così come irrisorio è lo spreco dell’acqua
stessa, specie se paragonato alle condizioni disastrose della rete colabrodo.
I Comuni sono parte del sistema della gestione dell’acqua. Spetta
a loro attivarsi per rispondere alle esigenze ed ai diritti dei cittadini. Non
perdano altro tempo.
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