Per l’ennesima
volta, l’attuale amministrazione comunale di Assemini, si appresta ad approvare
il bilancio preventivo in forte ritardo, senza alcun coinvolgimento dei
cittadini e delle loro organizzazione sociali. Un fatto grave che violenta i
principi della produttività della spesa pubblica e della democrazia
partecipativa.
Riteniamo
che per amministrare non ci voglia solo un programma, ma un progetto che sia in
grado di riscoprire il valore delle nostre radici per poi modellarlo con strategie
di sviluppo, con nuovi apporti culturali e nuove esperienze. Quindi, bisogna
avere un’idea di come Assemini era e di come tutti vogliamo che diventi. In
tutto questo, il cittadino deve assumere un ruolo cardine. Assemini dovrebbe
essere amministrata partendo da ciò che i cittadini desiderano per poi
confrontarsi su ciò che può e deve essere fatto, chiarendo i livelli di
difficoltà e gli oneri derivanti. Il bilancio di un Comune non è solo un
documento contabile, ma lo strumento per realizzare il programma di governo.
Esso esprime lo spirito e la reale volontà e capacità di attuare il cambiamento.
La maggioranza ha il dovere di includere i cittadini nelle scelte dirette ad
influenzare la loro vita, mettendo a loro disposizione gli strumenti di
programmazione e di successivo controllo. Per questo ci saremo aspettati un
bilancio partecipato e trasparente. Esattamente l’esatto contrario di quanto finora
fatto e promesso dal Sindaco in campagna elettorale.
Bilancio
partecipato vuol dire coinvolgere gli asseminesi prima di ogni previsione qualificante,
condividendo le politiche sociali come quelle legate agli investimenti
infrastrutturali; la pianificazione urbanistica come quella della cultura, dello
sport, dell’ambiente e dello sviluppo economico. Le strategie di
un’amministrazione comunale dovrebbero esprimere la sinergia degli sforzi per
raggiungere obiettivi condivisi. Oltre che partecipato, il bilancio, deve
essere trasparente. Non basta renderlo pubblico, occorre che sia chiaro.
Bisogna scomporre le voci che, così come appaiono, non dicono nulla. Occorre
entrare nel merito di tutte le componenti di spesa. Il cittadino deve sapere
dove fanno a finire i soldi che mette a disposizione con i propri sacrifici,
con le tasse e le imposte versate. Chi governa deve garantire la tracciabilità
delle risorse e delle spese. Un bilancio trasparente consente di dimostrare ai
cittadini che esiste un controllo dei costi, delle entrate e dello stato di
avanzamento degli investimenti. I cittadini devono sapere perché il programma è
fermo o in cronico ritardo; perché le risorse finanziarie vincolate dal Patto
di Stabilità sono aumentate, passando a 2 milioni e 400 mila euro,
compromettendo la realizzazione dei lavori pubblici. Il Sindaco spieghi a chi
fanno capo le responsabilità e di quanto aumenteranno le nuove tasse dovute al mancato
avvio del nuovo bando per il servizio di raccolta differenziata che premia la
ditta incaricata e non gli utenti. Questa è un scelta di democrazia e di
rispetto.
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