Sono
ancora depositate al protocollo del Comune di Assemini le firme apposte dai
cittadini nel mese di febbraio del 2012 nella “petizione” con cui si chiedeva sicurezza
rispetto all’aumento indiscriminato di installazioni radio-base. Assemini
appare visibilmente disseminata di antenne per la telefonia cellulare senza che
si siano mai avute sufficienti rassicurazioni sul rischio di inquinamento
elettromagnetico. Questo in una città già gravemente compromessa da altri
fattori inquinanti. Senza mettere minimamente in discussione l’utilità della
telefonia, riteniamo che occorra monitorare le emissioni elettromagnetiche a garanzia
della salute pubblica, nonché di una reale valorizzazione e cura dell’ambiente.
Più
volte gli asseminesi sono intervenuti sull’argomento per chiedere maggiori
controlli. Nel mese di febbraio del 2012, appunto, si costituì anche un
comitato spontaneo che attivò una raccolta firme tra i residenti del quartiere
di via Asproni, senza ottenere alcuna risposta. Lo stesso Comitato popolare
ViviAssemini si è rivolto pubblicamente all’attuale amministrazione comunale
per stimolare azioni conseguenti, ma non si è ricevuta alcuna risposta. A
seguito di ulteriori e numerose segnalazioni, invitiamo l’Amministrazione
comunale di Assemini di passare ai fatti ed attivarsi per: attuare una regolamentazione equilibrata
delle installazioni; assicurare la pianificazione delle installazioni in
contraddittorio con i Gestori e le Associazioni rappresentative dei cittadini; provvedere
a considerare - in sede di applicazione della tassazione degli immobili -
condizioni di vantaggio per compensare la loro svalutazione a causa della
presenza di antenne in aree pubbliche; garantire il monitoraggio costante delle
emissioni a tutela della salute pubblica.
Secondo
gli studi più recenti anche il CNR ha evidenziato l’influenza derivante da tali
emissioni. L’esposizione anche a bassa intensità di campo può generare un
effetto termico nocivo (a breve termine); cancerogenesi, effetti sul sistema
immunitario e nervoso (a lungo termine, anche dopo pochi anni e per soli 30
minuti al giorno di esposizione). Altri studi hanno dimostrato una stretta
correlazione tra la prossimità delle stazioni radio-base e l’insorgenza di
tumori maligni, con una crescente prevalenza di cancro soprattutto nei soggetti
che vivono a distanze inferiori a 500 metri dai ripetitori. L’assorbimento
dell’energia irradiata da parte dei bambini è superiore rispetto agli adulti.
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