«Sussidiarietà e federalismo
incompiuto; rapporti ed interrelazioni che avrebbero dovuto rendere il
cittadino partecipe delle scelte di governo; cittadino a cui è spesso impedito
di essere regista della costruzione di un percorso di crescita armonica. Il federalismo
è un principio moderno, democratico e condiviso, ma tarda ad affermarsi. La
politica ispirata all’arte di “governare la società” prevale sul pluralismo e
sul bisogno di trasparenza. Il dominio della confusione tra potere e
responsabilità acuisce il divario tra elettore e rappresentante. Il rapporto
cittadino-politico si allontana sempre più, rompendo gli equilibri già
instabili di un sistema costruito faticosamente. Si è passati dalla Prima alla
Seconda Repubblica senza che nessuno si sia accorto di alcun miglioramento. Si
è rafforzato il centralismo sostanziale ed alimentato una classe dirigente
ampiamente nominata e quindi irresponsabile.
Pochi gli uomini e le
donne libere che, ovviamente, hanno difficoltà a prevalere nella giungla
contagiosa del pressappochismo interessato. I problemi che attanagliano i
singoli e le famiglie crescono e si rafforzano nella confusione. Ci vuole una
nuova iniezione di fiducia. Bisogna invertire la piramide ponendo alla base i
rappresentanti ed al vertice il confronto sociale. Bisogna affermare chiari e
duraturi valori etici e morali. La nuova arte deve essere “governare con la
società”. Ci vuole vero rinnovamento, sostanziale».
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