«Le risposta alle nuove sfide che
coinvolgono e riguardano le città, necessitano di nuovi modelli di governance.
Le città devono affrontare le sfide con un approccio integrato e globale;
combinare processi basati sul territorio e sulle persone; supportare le
strutture formali di governance con altre strutture più flessibili e più
adattabili alle specifiche esigenze; superare le divergenze attraverso sistemi
di governance mirati; collaborare per favorire una coscienza orientata ad uno
sviluppo territoriale coerente ed un uso efficiente delle risorse.
Appare chiaro come i modelli di governance devono essere
adeguati all’evolversi delle diverse situazioni possibili e tenere conto delle
diverse scale territoriali e temporali. Le città devono operare in modo
intersettoriale, evitando le visioni monosettoriali. È necessario un
coordinamento orizzontale e verticale. Le città devono collaborare con altri
livelli amministrativi e rafforzare la cooperazione ed i legami con altre città
al fine di condividere gli investimenti ed i servizi richiesti su una più ampia
scala territoriale. Le nuove modalità di governance non possono prescindere
dalla partecipazione attiva e diretta della comunità e di tutte le parti
interessate (associazioni consumatori, comitati, consulte, forze politiche e
sociali). La classe dirigente non deve esercitare potere, ma programmare ed
agire nell’alveo di una evoluta responsabilità ampiamente condivisa. La crescita
deve essere strutturale.
Ragionare in termini di coinvolgimento sociale, significa
anche attuare concretamente il “bilancio partecipato” comunale. Esso è lo
strumento principale della previsione gestionale dell’apparato amministrativo e
delle sue specifiche ripercussioni sulla comunità. A ciò deve fare seguito un
“bilancio consuntivo” analitico e trasparente.
Bisogna puntare su un uso innovativo del capitale sociale
contro la miopia conservatrice. In un contesto nel quale si rileva un
allentamento dei rapporti tra crescita economica e progresso sociale,
l’innovazione sociale offre la possibilità di ampliare lo spazio pubblico per
l’impegno civico, la creatività, l’innovazione e la coesione. La capacità di
fare previsioni è uno strumento particolarmente importante per la gestione
delle transazioni, per il superamento dei conflitti e delle contraddizioni tra
i vari obiettivi e per sviluppare una migliore comprensione della realtà, delle
capacità e degli obiettivi».
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